giovedì 2 dicembre 2010

Le vite degli altri


Alcune te le raccontano, altre le condividi, di alcune sei testimone. Poi ci sono quelle inventate, che costruisci guardando gli altri. Incrociati per strada, intuiti dietro una finestra, in coda con te al supermercato. E mescoli proiezioni e supposizioni, disegnando orbite di passato e futuro intorno a interpreti inconsapevoli delle tue speranze e delle tue paure.

7 commenti:

  1. E chissà gli altri, che orbite ci disegnano addosso incrociando noi.
    Se suscitiamo proiezioni di speranze, o ci becchiamo invece solo scarichi di paure.
    Gran cosa, la fantasia. ;o)

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  2. No, non ero io.

    Sto leggendo l'ultimo libro di De Carlo (ok, dai, non commentiamo, ma io ancora ci credo in lui) e c'è una parte davvero molto intensa che parla proprio di questo.
    Poi passo di qui e ne parli anche tu.
    Segnali?

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  3. De Carlo l'ho amato moltissimo, ma dopo Pura vita e Giro di boa l'ho gettato alle ortiche. Se mi dici che in Luielei c'è ancora la scintilla (quella di Due di due, o di noi tre) giuro che lo ricompro. Altrimenti, quelle scintille le trovi in Anime alla deriva di Richard Mason, se non l'avessi ancora letto corri in Feltrinelli per una terapia under pression no depression integrativa

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  4. beh però la fine di anime alla deriva innervosisce, no? per il resto è un libro che ti tiene sveglia anche la notte... e la descrizione del periodo di praga? fantastico...
    tina

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  5. a me ha fatto impazzire, un esordiente che si permette di iniziare un libro dalla fine, descrive l'eroismo dell'amicizia adolescenziale (a Praga, appunto) e poi ti dimostra come lo splendore della giovinezza possa sfociare in un'esistenza sbagliats. Aveva 22 anni quando l'ha scritto. Io neanche la trama di Tom e Jerry sarei riuscita a scrivere, a quell'età

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