venerdì 23 luglio 2010

Niente da dire

perché la doppia passeggiata nei vicoli di Roma barocca, la notte e la mattina presto, mi lascia senza parole anche questa volta. siamo sempre io e Wish, che è un po' stranita e annusa in giro freneticamente, come se fosse tutto nuovo per lei, ma poi trova la via di casa da sola e apre il portone con la zampa.
Per colazione un maritozzo ancora tiepido e morbidissimo. E una bomba alla crema per il Preferito, così quando si alza la trova. E adesso le ultime pendenze prima di partire, e poi invece di resettarmi oggi mi formatto. Voglio solo emozioni, niente pensieri.
E forse l'idea di trasferirmi qui e diventare romana anch'io non mi fa poi così paura.
A Roma vorrei essere giovane e scrivere il futuro tra questi mattoni pieni di passato.

giovedì 22 luglio 2010

Le partenze

Per me sono come gli esami del sangue da piccola. Un incubo prima, e poi la gioia della colazione al bar, con cappuccino pieno di schiuma e brioche.
Ho poche ore per fare TUTTO: valigie, chiudere questioni lavorative e amministrative in sospeso, sistemare la casa con(tro) l'aiuto di Fernando, e poi la nostra strana famiglia si metterà in moto anche quest'anno. L'imprevedibile, che compie gli anni. Wish, che avverte la tensione e annusa l'aria. E poi io, Giovanna, che odio i viaggi in macchina. E stasera tante facce che si assomigliano sedute alla stessa tavola, speriamo che qualcuno abbia pensato anche alla torta con le candeline, così ho una scusa per liberare questo magone che mi piglia ogni volta che inizia una magia e io ho paura di non meritarmela.

martedì 20 luglio 2010

Fare la pace

E' una cosa strana quando si è grandi. Da bambini è facilissimo, io con te non gioco più, poi facciamo la pace, la manina stesa guardando da un'altra parte e poi la felicità di riprendere il gioco. Insomma, i fondamentali. Da grandi, invece.
Siamo premurosi, impacciati e contraddittori. Ma la serata con le candele ha un senso. Anche se sono quelle antizanzare, e il pesto sa un po' di geranio.

One woman band

Ho deciso, posso vivere come una stilita. Mi basta osservarmi per intrattenermi. Ho concluso una giornata di contatti telefonici abortivi con un capolavoro. Ho tenuto in fondo alla lista una persona carina che conosco bene, che sono felice di risentire e che spero mi possa dare una mano. Chiamo il suo diretto, ed esclamo "Marcella, come stai?!!!" "Sono Marco, con chi parlo?".
"Mi scusi, ho dei problemi di udito" mi è venuto fuori. Dopo una farraginosa conversazione con scuse ripetute riattacco e sono vittima di un attacco di riso convulso. Da sola, unici testimoni i passeri che becchettano il riso soffiato di Wish.
Sono da buttare via.

lunedì 19 luglio 2010

I musi

Una cena che se te lo dicessero quando sei single vorresti firmare col sangue. Solo candele, ma per paura delle zanzare. Falanghina ghiacciata. E due convitati muti con i loro musi, che non vedono l'ora che sia finita. Dovrebbe essere un reato punibile con la reclusione.
Che spreco.

domenica 18 luglio 2010

Luddismo hi-tech

Perchè le tecnologie non funzionano? O meglio, a volte funzionano e a volte no? La TV, da quando abbiamo l'HD, deve scaldarsi. Il PC, da quando è nuovissimo e iperaccessoriato ci mette tre tentativi per connettersi a Internet.
Che nostalgia ho della vecchia TV, quella senza telecomando per intenderci, che quando non funzionava capivi subito se era l'antenna perchè tutto o parte dello stabile, come te, prendeva a colpetti l'apparecchio. E il mio Sony Walkman, che iniziava a gracchiare quando finivano le batterie. Adesso la casa è piena di loghi meravigliosi, Apple, SKY, SONY, virtualmente posso avere sempre tutto e invece ho solo qualcosa ogni tanto. Secondo me Ned Ludd aveva ragione da vendere.

Il vento

Agita i nostri arbusti che chiamiamo pomposamente alberi, e mi regala un accenno di fresco mentre mi rosolo al sole. E mi rimanda all'Imprevedibile nel suo guscio di noce, che è il posto che preferisce e dove si rifugia appena può. Devi stare bene, mi ha detto stanotte. Lo prendo in parola, e salpo anch'io. Con la mente.

Questione di carisma

Vado a trovare la mamma, che trascorre tutto il tempo della mia permanenza guardando un programma in tv. E' contentissima di vedermi, semplicemente ritiene il programma più attraente della mia compagnia. Torno a casa e mi aspetto che Wish mi si schianti addosso uggiolando, invece resta dov'è, sotto il letto con l'aria condizionata a palla, menando la coda con poca convinzione.
Sono soddisfazioni che se non le provi non puoi raccontarle.
Eppure, questa è una bella domenica. Sembro invisibile ma da sola sto benissimo.
E adesso, la piscina per bambini con l'acqua tiepida non me la leva nessuno.

Milano all'alba

Mi sveglio alle sei, dopo uno dei miei incubi ricorrenti. Decido di alzarmi e di portare Wish a fare un giro. Apro le finestre e l'alba che accarezza la mia città mi commuove e mi esalta. L'aria è tersa, e corro sul retro a vedere le montagne.
Un'emozione che mi stordisce e mi accompagna nel mio percorso consueto, con il giornalaio e il barista appena arrivati che mi guardano con stupore. Torno a casa e mi rimetto a letto. Quando mi alzo il sole è alto, e al posto della magia sono rimasti bellezza e silenzio.

sabato 17 luglio 2010

Cut and paste

Ci sono giornate che sembrano un copia e incolla. Poi rileggi il testo e ti accorgi che manca sempre qualcosa.
Che brutto vivere in affanno.
 

giovedì 15 luglio 2010

Stasera club sandwich

Mi è rimasta la voglia da quel pranzo all'Elettrauto. E adesso, non sapendo mai come regolarmi con la dieta di adolescenti e giovanissimi, ho scorte di pane a cassetta, prosciutto cotto e formaggi filanti per medie comunità. E pomodori, nel caso avessero voluto la pasta col sugo. E insalata di tutti i tipi, nel caso avessero preferito una dieta punitiva.
Me lo faccio a quattro piani, bello bruciacchiato, con emmental, caciotta e stracchino fusi, pomodoro a rondelle e tante fette di Gran Biscotto. Lo adagio su un bel letto di misticanza, stappo una birra ghiacciata e poi io e Wish ci godiamo le meraviglie dell'HD: pausa, registra, salva e cancella.
Se danno ancora "A qualcuno piace caldo" io "nobody's perfect" con Jack Lemmon che si strappa la parrucca me la godo alla moviola.

E le chiamano coincidenze

Ieri Petulia parla del potere taumaturgico di un paio di scarpe azzurre col fiocco. Oggi apro la borsa e un paio di cuissard azzurri mi strizza l'occhio da un ritaglio di giornale. Poi suona il cellulare e un interlocutore che ha abbassato la cresta mi ricorda, flautato, che se li voglio sono ancora lì, i miei stivali da Fata Turchina post-moderna.
Io proprio non so cosa fare. Inutili, sono inutili, però... se fossero quelli delle Sette Leghe e mi portassero lontano?
Ho deciso. Decide Petulia e io mi adeguo. Se domani riusciamo a vederci per un gelato, scelgo Puffo azzurro. Con un fiocco di panna.

Dell'ignoranza stipendiata

Chiamo ieri la Direzione Comunicazione della Grande Banca. Garrula mi risponde una deresponsabilizzata, di quelle per intenderci che quando chiedi "Mi scusi, ho parlato con...?" rispondono "sono della Segreteria", e ottenere un dato anagrafico è un'impresa.
Non ascolta nemmeno il mio nome, e con tono mondano mi dice "Scusi sa ma sto uscendo, possiamo sentirci domani? Che è il mio ultimo giorno e poi vado in ferie?" Ma brutta idiota, e se io fossi una cacciarice di teste (di porco, come la tua)? Lascio perdere e richiamo. Oggi. "Si ricorda, ci siamo sentite ieri per quella mail. Ha verificato se..." "No, con la migrazione dei dati probabilmente è andato perso tutto, del resto non penso che quella mail fosse in cima ai pensieri del Grande Capo".
Diplomazia, educazione e rispetto 0. L'importo dello stipendio che arriva tutti i mesi, per fortuna, non lo conosco.
Le aziende dovrebbero pensarci, agli stipendi col meno davanti.

mercoledì 14 luglio 2010

Because the night

Ma l'emozione. Vado a portare una birra al Preferito, a mollo nella piscina giocattolo, e intercetto Patti Smith che canta QUELLA STROFA. 25 anni di differenza e sentire la stessa musica.
Sono esaltata.

Ha ragione la Socia

La felicità non ha storia. Ieri sera ho passato una serata di benessere totale, e non ho niente da dire. Sui pensieri che mi arrovellano, invece.
L'Imprevedibile è di umore eccellente, come sempre quando il Preferito è nei paraggi. E stasera pesce, sulla griglia, tutti insieme.
Sono talmente disabituata a stare in pace col mondo che stamattina, salutando il portiere, gli ho detto "un bacio".
Che figure.

martedì 13 luglio 2010

Arriva il Preferito

Il vantaggio di non avere figli tuoi è che non devi per forza essere politically correct con quelli degli altri. Il Preferito, ad esempio, che arriva oggi, io lo preferisco proprio. E nonostante le proteste dell'Imprevedibile, che li ama tutti e tre allo stesso modo, la mia adorazione è in crescita costante.
Per fare pace gli dirò che è solo il primus inter pares. Che se poi l'Imprevedibile capisse i motivi della mia parzialità la smetterebbe subito.

e a proposito di archivi

A volte penso di prendermi un sabbatico per archiviare tutto. Un monumentale, supremo e definitivo lavoro di categorizzazione. Atomi e bit a portata di mano, o di clic. Un sogno.
Invece la data query tra me e la Socia sembra sempre un dialogo di Vieni avanti, cretino. Finiamo spaccate dalle risate, ma che fatica trovare un nome e un numero.
Visualizzo cantine, librerie, cantoni nascosti che rigurgitano carta, oggetti, pezzi di passato dalle valenze simboliche più disparate. E mi immagino armadi tutti uguali da obitorio giapponese, che custodiscono tutto, rendendolo disponibile quando mi serve. E poi, quando penso a me nel momento in cui ripongo l'ultimo pizzino a colpo sicuro, mi chiedo a cosa serve un passato ordinato se non hai più tempo per il futuro e ti sei dimenticata il presente.
Niente archivio. Non voglio finire come il tenente Drogo.

Il mio blog/2

Ma la cosa fantastica del blog è un'altra.
Ho passato buona parte della giornata a sistemare il mio Nuovo Ufficio. Si tratta di un anonimo mobiletto a tre piani recuperato dalla chiusura della Casa Precedente. Non è particolarmente armonioso, ma è molto solido. Ospita tutti i formati di carta che minacciano la mia esistenza ricordandomi la precarietà mia, del mio lavoro e del mio essere-qui-ora. Causa esiguità dello spazio e molteplicità delle fonti le attività di archiviazione, collazione, compressione fisica, schedatura e sistemazione finale hanno richiesto l'intero pomeriggio. Ora ho le unghie da cercatrice di tartufi, il solito mucchio di fogli residui da categoria Varie che mi guarda irridente (non c'è spazio per le Varie veramente varie, al massimo per le Varie ed eventuali), e sono esausta.
Invece il blog non dovrò mai archiviarlo, perché è immanente e immateriale.
E allora vorrei un blog della mia vita con tutti gli SMS che ho dovuto cancellare per liberare memoria, i pensieri che ho fatto, i progetti che non ho ancora realizzato. Soprattutto vorrei un blog olfattivo con tutti gli odori della mia infanzia, la Drogheria Formaggia, la Cartoleria De Magistris, i baci della mia mamma, le valigie di mio padre quando tornava dai suoi viaggi, i miei cani, settembre, il sole quando è inverno, la terra bagnata, le foglie secche, l'alito dei cavalli, il pitosforo e il primo bicchiere di Falanghina ghiacciata quando viene l'estate.
Vorrei essere un'ape.
 

lunedì 12 luglio 2010

Il mio blog/1

Lo adoro. Esiste e significa avere un tazebao a disposizione dei miei interlocutori preferiti. Trasforma la mia smania di comunicazione in piacere autentico. Sapere che posso trasferire tutto quello che mi passa per la testa, associazioni di idee, immagini, ricordi, aneddoti e interrogativi insoluti è una carezza cuore/cervello.
Grazie Petulia.

Spagna campione del mondo

Chiedo all'Imprevedibile per chi tifa.
Per l'Olanda.
Ah. Io tifo Spagna.
Allora anch'io, se tifiamo per la stessa squadra è più divertente.
Adoro gli spagnoli, spiego, e poi se vinciamo, in un certo senso, la Coppa resta in famiglia. Senza contare che non hanno mai vinto, pensa che soddisfazione.
Quando segna Iniesta balzo in piedi e urlo, travolgendo Wish che scappa sotto il letto.
Che serata. La Coppa del Mondo alla Spagna. E poi, basta vuvuzelas. Doppio risultato.

domenica 11 luglio 2010

Stazione ornitologica

Questo posto sembra un'oasi del WWF. Oltre al merlo stanziale che vive tra la siepe e la ciotola di Wish, ci sono Piero ed Elisa, i due passerotti che si nutrono delle briciole delle colazione e si trattengono poi sul tavolo o nei vasi delle rose.
Se i resti sono abbondanti chiamano i rinforzi, altrimenti becchettano in silenzio.
Poi ci sono le rondini, le cornacchie e soprattutto gli svassi. Sono quelli del Parco, mi ha spiegato un'amica, che verso il crepuscolo vanno a fare un giro. Spesso volano in piccole formazioni a V, a volte in coppia, raramente da soli. Mentre ci beviamo un mojito osservo questo traffico aereo e mi chiedo dove vadano gli svassi per l'happy hour.

sabato 10 luglio 2010

Niente da fare

E' inutile, quando vivi facendo cose smettere è impossibile. Facciamo una colazione che neanche Csaba. Lui sfoglia il Corriere, io l'allegato. Cambio. Un altro caffè. E' l'ora del costume.
Quasi quasi vado a prendere un cocomero, e poi dei lamponi e anche le pesche, dico.
Prendi la cachaca che ti faccio la caipirinha. Quindi anche il lime, lo zucchero di canna, e la menta, risponde.
Esco in missione, con caldo e umidità come chaperon. Rientro e ovviamente lui è sparito. "Ferramenta, palo, tenda!" annuncia Fernando.
Le sirene del bricolage si sono palesate.
Arriva dopo dieci minuti, senza palo. Il negozio di ferramenta era chiuso, quindi ho comprato due paia di scarpe e un quadro. Mi sfugge il nesso causale introdotto dal quindi, ma va bene lo stesso.
Si aggira per casa. So cosa sta per succedere quindi lo prevengo: c'è n'è uno sempre aperto in Viale Piave, se vuoi telefono.
Proporre un negozio di 12 mq a uno abituato ai mall americani è inutile.
Secondo te è più vicino il Brico o il Castorama?
Il Brico, non c'è paragone.
Allora vado, hai preso tutto per il mojito?
Ho preso tutto per la caipirinha.
No, io preferisco il mojito. Vabbè, passo io e prendo il rum.
L'Imprevedibile è meglio di un canale Sky. Niente repliche, in diretta 24 ore su 24.
Adesso mi metto il costume e attendo sviluppi. In piscina.

Sabato, 5 stelle lusso

Il lusso vero è alzarsi presto sapendo di poter dormire fino a mezzogiorno, portare Wish a fare un giretto finché c'è fresco e comprare giornali, brioche e focaccia fresca per la colazione dell'Imprevedibile. Soprattutto se quando torni a casa lui sta dormendo ancora e non ti annulla la sorpresa.
Una giornata senza interruzioni né orari che mi si srotola davanti a Senato Beach. Non riesco a crederci. Se domani vince pure la Spagna sarà un week end da annali.

venerdì 9 luglio 2010

Pistacchio, cioccolato e nocciola

La visita alla mamma è andata bene. Sulla strada, con i finestrini e il tettuccio aperto perché fumavo nella macchina dell'Imprevedibile, caldo da morire e cicale impazzite, da macchia mediterranea più che da colli piacentini. Poi tante donne, alcune giovani, altre meno, altre vecchissime. Del resto.
La cosa più bella è il ritorno. Lei viene alla finestra, io la guardo prima di montare in macchina. Poi sto ferma, la saluto e le mando i baci con la mano. Poi altre cerimonie e mi allontano lentamente, salutando dal tettuccio. All'inizio un po' di magone, poi piano piano mi godo la musica a manetta, il paesaggio, l'autostrada sgombra.
Rientro in città, e dopo una rapida ricognizione della dispensa opto per una deviazione alla Gelateria Concordia. Arrivo a casa, sono un po’ emozionata e mi faccio tenerezza da sola. Arrivano Wish e Fernando, ma l’Imprevedibile è uscito. Lo cerco sul cellulare, che squilla a vuoto, visto che l’ha lasciato sul comodino. Arriva poco dopo, con una vaschetta della Gelateria Concordia. Pistacchio, cioccolato e nocciola.
Due copie di gelato conformi con relativi coni.

Si parte

Anzi, si fa finta, perchè stasera sono di nuovo qui. E ovviamente l'Imprevedibile ha ricambiato programma e arriva nel pomeriggio, forse, mentre io mi ero settata sull'ingresso solitario nel week end. Che problema c'è? adesso mi resetto e stasera aperitivo a bordo piscina (quella di plastica, per bambini).

Eppure

ci sono dei giorni in cui ti alzi e ce l'hai già con le ore che verranno. poi ingrani lentamente, complice una brioche alla crema di pistacchi, e tu che pensavi a una mattinata inutile e a un pomeriggio agghiacciante inizi ad accarezzare l'idea che in fondo è proprio è proprio una bella giornata. e sorridi di nascosto, per paura che il destino se ne accorga. quasi quasi stasera pesce. Con Fernando.

giovedì 8 luglio 2010

Le sere d'estate

sul divano con Wish a vedere Americam dreamz, mentre l'Imprevedibile e il Preferito guardano altre cose in un'altra città. ho parlato tutto il giorno, e adesso il silenzio mi fa bene. all'improvviso sono timida e taciturna anche davanti alla tastiera. sorrido al mio blog come i bambini davanti al telefono. non so perchè, ma mi sento come E.T.

Sembra Natale

quando credi ancora che i regali te li porti un signore con la barba e ti accorgi che invece della tua letterina ha proprio letto i tuoi pensieri, trasformando un desiderio in realtà. il mio blog. grazie. lusso vero.

Linda e Pongo