giovedì 29 dicembre 2011

Come un topo nel formaggio

Vedendomi da fuori nessuno penserebbe che ho un'indole stanziale. Assomiglio semmai a un incrocio tra una renna e una zingara, carica come sono nei trasferimenti da casa mia a quella di mia madre e poi da lì a qui, nelle campagne a nord di Roma dove non ho radici ma attecchisco subito. E dopo giorni pigri di sole e silenzio le mie ore riprendono a correrre tra parole e nuove cose, fatte e da fare. Sistemata la tana, al risveglio mi aggiro intorno all'Innominabile, che tempesta sulla tastiera frenetico e soddisfatto. E mentre mi preparo una sontuosa colazione alza gli occhi e mi dice "tu riempi veramente la mia vita". Resto fulminata con un mandarino in mano, e penso a come la più piena delle esistenze sia piena di buchi, quando è senza amore.
E tra i cipressi e gli ulivi che dieci anni fa sono arrivati con me, da dannata che ero, torno a essere benedetta.
Amen.

lunedì 26 dicembre 2011

Natale e dintorni

E anche stavolta questa follia collettiva che rende tutti più poveri, grassi e nervosi ce la siamo lasciata alle spalle. C'è di buono che a festeggiare siamo rimaste solo mia madre e io, i parenti che ci restano sono abbastanza evoluti per capire che la lontananza alimenta gli affetti. Il negoziato, in due, è più facile, ma grazie alla delirante programmazione televisiva e alla scoperta che a 84 anni mia madre ha un debole per i cartoni animati resto spiaggiata di fronte alla Sirenetta mentre cerco di chiudere i conti dell'anno. Mi consolo con l'immagine di questa bovara, in cui mi imbatto nel corso di una breve incursione su librofaccia. Non è la mia Wish, che è già partita con l'Innominabile, ma è irresistibile e la faccio mia, nella speranza che san Silvestro sia più benevolo di santo Stefano.
 Immagine: courtesy of Barbara Miserocchi

mercoledì 21 dicembre 2011

C'è sempre una prima volta

Salvo rare eccezioni in cui ho citato o linkato post e altre opere dell'ingegno non ho mai usato le parole di altri, gelosa come sono delle mie, ma questi auguri vanno proprio condivisi. Ne approfitto per invitare l'autrice a riaprire il suo vecchio blog o inventarsene un altro visto che ha perso le password, perchè migliorerebbe la qualità della mia vita. E anche della sua, tra l'altro.

Buon Natale e Felice Anno Nuovo!



Vi auguro sole, primavera, cioccolato, vino rosso, un piumone soffice, il caldo sulla pelle, un bel paio di occhiali da sole, le big babol, una mozzarella doc, un libro emozionante, un film avventuroso (e per le signorine romantico), una coca cola ghiacciata, le scarpe comode, ore al telefono con vecchi amici, risate, risate, risate, un biglietto vincente di win for life e del superenalotto, cento euro trovati per strada, una corsa senza dolori ovunque, un buon caffè e sigaretta, un bacio rubato, una cena a lume di candela per festeggiare un evento speciale, il blackberry che non lampeggia, mysky che funziona, tanti fiori colorati, bagni nell'acqua turchese, la sabbia bianca, gratitudine per un bel gesto, estate, un camino scoppiettante con la neve dietro ai vetri, un abbraccio dalla persona che amate, un maglione di cachemire a 18 fili, recite dei vostri bambini, una carbonara come si deve, regali azzeccati dalle suocere, un massaggio a quattro mani, mille vittorie a calcetto, i conti che tornano, l'incontro con l'altra metà della mela, l'addio a tutte le allergie, il ritardo delle rughe, viaggi romantici/avventurosi/colti/itineranti/esotici/esploranti, le zingarate, il bicchiere della staffa, una birra ghiacciata, il bombardino sulle piste da sci, lo scondinzolio di un cane, una tonnellata di lindor, la pace dentro, gli affari a gonfie vele, i sorrisi dentro casa, i bambini ubbidienti, passeggiate in bicicletta, un disco vecchio che smuove ricordi lontani, un ritmo gioioso per affrontare momenti difficili. musica, pace, dolcezza, armonia come se piovesse, calore, leggerezza, un mare di amore, sogni, arte, tanta tanta fede, qualche poesia e un futuro meraviglioso.

martedì 20 dicembre 2011

Uomini e topi

E' con un timing degno di Monsieur Hulot che la spia del motore inizia a lampeggiare. Vorrei ignorarla ma non c'è tempo, e dopo un'ora e pochi chilometri approdo dal mio meccanico di fiducia e gli affido l'auto che dopodomani porterà a Roma Wish e l'Innominabile. Il meccanico mi richiama dopo un paio d'ore: il problema riguarda la sonda lambda - che già mi sembra fantascienza - ma in campagna è abbastanza comune. Insomma, i topi si sono mangiati tutto. Peccato che la macchina stazioni abitualmente in un cortile metropolitano con molto cemento e un'intenzione di verde, ma evidentemente l'urbanizzazione coinvolge uomini e topi in egual misura.
E penso con nostalgia allo spot preferito della mia infanzia, "metti un tigre nel motore", quando ancora credevo che inserire un gattone nel pieno fosse consentito, oltre che dal gattone medesimo, anche dalle associazioni animaliste, e bastasse per scomparire in un turbinio di ottani. Oggi, invece, a fermarmi bastano gli spuntini notturni di una famiglia di pantegane.
Non c'è più poesia.

Cena, donne, Natale

Organizzatrice impeccabile di qualunque cosa, creativa ai fornelli, esteta a casa, ballerina di talento, e poi sportiva, viaggiatrice, subacquea, sempre allegra e sorridente. Madda é così, talmente perfetta che potrebbe risultare molesta, invece ti contagia con l'entusiasmo e la levità che mette in ogni cosa. Bionda, di una bellezza che prima ti schianta e poi ti accarezza, l'ho conosciuta in una vita precedente e mi ha seguito anche in questa. Abbiamo condiviso separazioni e rinascite, giorni romani pieni di sole e milanesi carichi di pioggia, e adesso che si trasferisce un'altra volta ci sentiamo tutte un po' orfane. E siamo tante, diciotto direi, e puntualmente ci incrociamo intorno alla sua tavola dove brindiamo e raccontiamo e ridiamo fino al rito immancabile della foto di gruppo, che il mattino dopo ci arriva con la prima mail della giornata. Siamo tante e una sola, con le nostre storie uniche che a volte un po' si assomigliano. E io, che il Natale aspetto solo che passi e non che arrivi, a casa sua cambio idea per qualche ora, e alberi e ghirlande, luci e candele, pandori e panettoni li guardo di nuovo con gli occhi dei bambini.
E quanto mi piace essere amica di una donna che di amiche ne ha così tante e così diverse.

sabato 17 dicembre 2011

Un giorno per me

Eccomi qua, in una casa inondata di luce, davanti al lusso di un sabato infinito che sembra un gomitolo di cui devo solo trovare il bandolo. Per sveglia, la voce dell'amica gemella e le nasate di Wish. Per colazione, cioccolata bollente e densa, rabboccata dopo la spesa da spremuta di arance e mandarini e cantucci alle mandorle. Rassetto pigramente la casa, avvio un bucato, raccolgo la solita matassa di peli misti alle foglie secche che arrivano da scorribande condivise su viali autunnali. Ho dodici ore di lavoro davanti, e non vedo l'ora. Non ho talenti, dai miei genitori ho ereditato le cose sbagliate, ma il mio lavoro non lo faccio solo per vivere. Lo faccio perché mi piace da morire, per quello mi è mancato tanto. E oggi i miei progetti planano sui bit ma atterrano sulla carta, e a sera voglio toccarli e annusarli come se venissero dalla terra e non dai miei pensieri.

venerdì 16 dicembre 2011

16 dicembre 1999

Sono arrivate tutte tra l'autunno e l'inverno, le mie nipotastre, come se il sole avesse deciso di mandare un anticipo di primavera. Lei a dicembre, il 16, che brivido il messaggio in segreteria che mi annunciava la sua nascita. Beatrice e Costanza, i nomi che suo padre e sua madre, che poi è la Socia, hanno scelto per lei. E dodici anni fa si è affacciata al mondo che era già lei, discreta, sintetica e dritta al punto. Fa battute di una comicità devastante, che mi godo al telefono con sua madre, e quando la vedo le accarezzo i capelli, lunghi e lucidi di seta, unica concessione alla vanità di questa bambina che gioca a tennis e a pallone, legge e pensa pensieri saggi. Io adoro lei, che mi considera un animale strano, fuori categoria come sono rispetto al suo mondo, e lei adora Wish, che considera un'amichina del cuore. E sono bellissime, quando corrono insieme ai giardini, una in monopattino e l'altra a quattro zampe, mentre la Socia e io pensiamo con una vertigine a com'era il mondo prima che lei mettesse un po' d'ordine.
Buon compleanno, BC.

giovedì 15 dicembre 2011

Oi dialogoi/2

Lei: Non trovi che io sia un po' rincoglionita, ultimamente?
Lui: Ma va'.
Lei: (contenta)
Lui: Sei così da quando ti conosco.
Lei: Ah. Però sono più pesante.
Lui: E' vero. Pesantissima.
Lei: E allora perché stai con me?
Lui: (ridendo) Per il fisico...
Devo ricordarmi di mangiare un po' meno, altrimenti trovarsi single è un attimo.

martedì 13 dicembre 2011

La strana coppia

Quasi metà della mia vita l'ho passata in coppia. Dieci anni di vita precedente e quasi altrettanti di vita quella adesso. Guardo le coppie degli altri, in cerca d'ispirazione. Quelle che fanno tutto insieme, perchè non sanno o non vogliono fare altrimenti. Quelle che hanno tutto in comune, manie, passioni e denari. Quelle che non hanno bisogno di parlare e quelle che non hanno niente da dirsi. Quelle che litigano e poi fanno pace, si tradiscono e poi si perdonano. Quelle che condividono, quelle in cui uno comanda e l'altro obbedisce, quelle che invecchiano insieme e quelle che scoppiano. L'Innominabile e io, invece, restiamo due individui a orientamento autistico che quando s'incontrano recitano a soggetto. Amici, fratelli e amanti, specchi in movimento delle nostre vite, quando per caso facciamo cose da coppia ci guardiamo perplessi e ci viene da ridere. Come ieri notte, quando un Frecciarossa inadempiente lo riporta sotto questo cielo contumace e lo accolgo con una zuppa bollente, e la colazione al mattino gliela porto a letto. Lui rilancia, portando Wish ai giardini al posto mio. E sembriamo davvero una coppia, ma un caffè in piedi non riusciamo a condividerlo, che all'insiemità non siamo abituati. Anche per questo lo amo, quest'uomo che legge i miei pensieri perchè a volte è me, ma soprattutto è lui, e non è mai mio.

martedì 6 dicembre 2011

Message in a bottle

Volevo solo dire che non mi trovo più. Probabilmente sono rimasta sullo sfondo.
E poi ci sono ancora le zanzare.
Tutto qui.

lunedì 5 dicembre 2011

11 anni

11 anni che rende il mondo un posto migliore, questa cucciola che ha i lineamenti di suo padre e il carattere indomito di sua madre, che sarebbe poi la mia amica gemella. Di un'intelligenza quasi sfrontata, creativa come un'artista, il mondo è la sua casa. Ti conquista con il suo sguardo limpido e diretto, con la sua risata ancora bambina e con le cose che scrive. E io che l'ho vista quando ancora era un'intenzione l'ho amata subito e oggi, mentre la guardo crescere, le auguro che un destino lieve l'accompagni nelle sue avventure.
Buon compleanno, Clarice, bella come il sole e unica come le cose veramente preziose.

venerdì 2 dicembre 2011

Polivalenze

Una coperta di Linus ce l'hanno tutti, io invece ho un divano. Luce e leggerezza, bianco nei cuscini e trasparente nella struttura, a ben guardare l'ho scelto con velleità stilistiche. E' piaciuto molto anche a Wish, che l'ha trasformato nel suo quartier generale. Allora l'ho coperto con teli dell'Ikea che cambio più spesso delle lenzuola, ma l'effetto minimalismo postavanguardista ha subito un tracollo. Poi ci ho trasferito l'ufficio che non c'è, ovvero il mio Vaietto che mi porta la voce della Socia via skype mentre io mi accoccolo tra i cuscini, enormi, che ho aggiunto in quantità. Poi ho iniziato a mangiarci quando sono sola, e infine a scavarmici la tana nelle notti in cui senza Innominabile il letto mi fa tristezza. E l'idea di partire lasciandolo qui, il mio baricentro polivalente, mi fa già venire l'orticaria.

giovedì 1 dicembre 2011

Tiriamo le somme

Dice un saggio, non so quale: "vivi come se fosse l'ultimo giorno, pensa come se non dovessi morire mai". Ho spesso fatto il contrario, lasciandomi scivolare addosso le giornate e scansando le ipotesi di futuro, ma tanto ero giovane. Bellissimo.
Adesso cerco di dare un senso ad ogni giornata, fingendo di crescere sono diventata saggia davvero. E così, mentre dal letto mi separano ancora almeno due ore, faccio l'appello del giorno, in cerca di bellezza. Che oggi si palesa in un gigantesco bouquet di tulipani, arancioni d'autunno tra foglie di quercia. Nel batticuore di Wish ogni volta che ci ricongiungiamo. Negli occhi in cui mi specchio da quasi dieci anni. Negli imprevisti cui mi adatto invece di resistere. Nelle parole che scrivo, nei pensieri che penso, nelle speranze che nutro contro ogni buon senso. Nel cibo condiviso, nel letto che mi attende, nella semplicità dei miei desideri. Nelle mie calze rotte che tanto il buco non si vede. E nella mano che accarezza i capelli che mi sono tagliata da sola.
Amen.