venerdì 29 luglio 2011

Tutta mia la città

E' partita molto milanese, quest'estate, fatta di programmi che non si incastrano e restano lì, incompiuti come progetti senza intenzioni. Non mi dispiace la prospettiva di un'estate intervallata da brevi incursioni nell'altrove, di mare o di terra, ma senza mai abbandonare la base, che l'idea di "chiudere casa" mi ha sempre creato uno stato di malinconia agitata. E così mi godo il mio intorno immutato muovendomi con un altro ritmo, sostituendo saluti frettolosi con parole rilassate, allungando i giri con wish nel tempo e nello spazio, girellando per casa in costume e mangiando gelato a pranzo e cena.
E con le brutte, bruttissime notizie che oggi mi schiaffeggiano lasciandomi inebetita e rabbiosa senza un nemico anche quei pochi programmi smontati naufragano definitivamente, intervallando i miei progetti di spensieratezza con visite in ospedali, strutture di fine vita, e tutta la tristezza che non riesco nemmeno a urlare.
E sia maledetto il destino bastardo che offende gli indifesi.

martedì 26 luglio 2011

Il valore delle emozioni

Ed eccomi qua, tra abissi ed orizzonti che si alternano senza chiedere permesso, imprevedibili come il mare che mi riempie lo sguardo, come il morso della disperazione, come la purezza di felicità rotonde. Le isolo tra le sbarre del valore assoluto, queste elisioni apparenti, ma la loro storia relativa me la porto scritta addosso. Sono graffi e carezze che compongono il mio cambiare, lento e inesorabile come me. E mi lascio trasportare, come una nota stonata alla ricerca dell'armonia.

martedì 19 luglio 2011

Partire è un po' morire

Non c'è verso, se sei un animale da tana più che scavar buche non fai. Ci penso in questa giornata che sa di domani si parte, mentre l'esiguità dei bagagli e la mia efficienza da viaggiatrice occasionale mi lasciano appesa e sospesa. E' tutto pronto ma sembra impossibile, la mia borsa è piena di cambi che non pesano nulla, quella che ho riempito di regali per l'Innominabile pesa ancor meno. Annaffio le orchidee, approfitto dell'assenza di Wish per debellare le formiche che si assiepano intorno alla sua ciotola, ripercorro mentalmente le cose da fare domattina quando il mio livello intellettuale sarà rappresentato da una linea tratteggiata a segnare un percorso tra assenze. Sono solo quattro giorni, ma questa libertà vigilata l'aspetto da dicembre, e voglio solo salire in barca e lasciarmi dietro questo inverno bastardo che mi ha seguito fin qui.

giovedì 14 luglio 2011

Oggi sposi

Ci sono persone che perdi di vista e che quando le ritrovi, magari dopo mesi o anni, ti sembra passato solo un giorno. Sono gli amici latenti, quelli che poi quando ci si vede su skype o ci si incontra per strada si parla fitto fitto per ore, si ride e si sorride e poi ci si saluta senza rimpianti, sapendo che prima o poi, nell'entropia delle rispettive esistenze, capiterà di rivedersi, e sarà bellissimo.
Con Anna è così, ma domani faccio un'eccezione e da lei ci vado apposta, con un regalo piccolo piccolo e un'emozione grande grande. L'ho risentita per caso in una sera importante, per lei e per la nostra città, e mi ha raccontato che si sarebbe sposata il 14 luglio alle 11.00, cioè tra poche ore. E tra i sorrisi che l'accompagnano all'altare vorrei metterci anche il mio, che ho avuto il piacere di trovare i fiori giusti per il suo bouquet e l'onore di una citazione sul sito di nozze: i fiori della zia Giò sono perfetti.
E una laureata in fisica che si rimette a studiare per fare la maestra, entra in politica senza chiederti un voto e sceglie la curcuma bianca per andarsi a sposare io non me la perdo di certo.

mercoledì 13 luglio 2011

Risvegli

Le amo e le odio, queste giornate piene di scadenze incombenze e interrogativi che precedono l'ingresso nella sospensione dell'estate. Tanto da fare e da pensare, tutto difficile, ma con il lusso di un risveglio lieve come le carezze dell'Innominabile, che mi traghettano verso lo stato di veglia. E accompagnato dallo scodinzolio frenetico di Wish, che abituata come noi a non avere orari intuisce il momento della sua scorribanda ai giardini.
E la colazione è anarchica, un po' in piedi e un poì seduti, consumata da soli ma con un caffè condiviso.Domani pancakes con lo sciroppo d'acero, io li preferisco con poco burro e una spolverata di sale, che ne esalta la dolcezza indecisa come la mia recente fatica di vivere rende preziosi i nostri sorrisi incerti e ritrovati.
E la stanchezza che ho nelle membra la lascio nel calco dei nostri corpi scolpiti nel letto, al mattino.

martedì 12 luglio 2011

Di notte

Ci alziamo da tavola allegri e decisamente brilli, io con la mia Ka di nome Karlotta che mi attende e l'Innominabile che si offre di scortarmi in moto. E io, che mi perdo camminando di giorno, figuriamoci guidando di notte, gli chiedo di precedermi, non di seguirmi. Così facciamo, metafora di noi due che giochiamo a perderci per ritrovarci nell'immobilità perplessa di una città svuotata.
Metto la musica a manetta, la mia banda suona il rock fino all'Arco della Pace, poi baby jane e poi la colonna sonora me la regalano i rumori ovattati, come di macchine nella neve, di noi che attraversiamo questo buio provvisorio. Ci affianchiamo ai semafori e mi accarezza con lo sguardo, nero di velluto liquido, mentre insieme percorriamo la strada di casa.

mercoledì 6 luglio 2011

2.0

All'inizio fu la e, quella di e-mail, a precedere tutto: l'e-business, l'e-commerce, l'e-procurement, fino a invadere un territorio apparentemente tech-free, quello delle e-mozioni, consumate e imponderate nello spazio di un enter.
Poi arrivò la i, quella di ipod, iphone e ipad, a riempire il mondo di mele morsicate e succedanei, di magie evocate da dita leggere che volano sul touchscreen.
Adesso per avere dignità di cittadinanza nel mondo digitale devi avere un 2.0 che ti segue, dal picnic alla palestra all'onoranza funebre, come ricorda Calzino nel suo ultimo post.
E io vorrei che fosse la volta della p di pensiero, visto che ne ho troppi che si affastellano, si elidono e si disperdono. Una tecnologia capace di intercettare i miei pensieri e trasformarli in intenzioni e atti mentre io mi abbandono a qualcosa che assomiglia finalmente ad una vita respirata e non subita.

domenica 3 luglio 2011

Etologia del gossip

Ho bisogno di svago e levità, e poi è estate, quindi il matrimonio principesco lo registro e lo dipano in una lenta sessione di stiro notturno. Ma non mi emoziona: lui, bardato da guardia metropolitana come De Sica in Pane amore e gelosia, è troppo vecchio e paffuto per incarnare l'archetipo del principe azzurro, mentre lei, ieratica come un santino, con i suoi sorrisi e lineamenti posticci sembra uscita da un remake di Blade runner. Solo il red carpet vale la pena, tra vecchie glorie, evergreen ed emergenti, e rifletto sulla dimensione etologica di queste coreografie che non regalano più emozioni.
Scorro veloce la galleria di matrimoni recenti, e mi rendo conto che zoccole sdoganate, nuotatrici siliconate e tossiche velate con la Bella Addormentata non c'entrano nulla, e assomigliare a queste spose travestite non interessa più a nessuno.
Principessa delle favole per alimentare sogni estivi cercasi.

venerdì 1 luglio 2011

Anarchia e libertà


Ho spesso pensato di essere la reincarnazione di un'ape, ho sempre un fiore in mano. Oppure di un cane, li ho sempre preferiti agli umani, forse perché non rispondono. Ultimamente, la tesi più accreditata mi vede come animale da tana, direi un tasso.
Quando l'Innominabile e/o i suoi figli adorati non ci sono mi abbandono all'istinto e mi rintano sul divano. Ci lavoro, ci mangio e ultimamente ci dormo. Non quello da tre posti, su cui potrei anche stendere le gambe: viste le temperature mi rannicchio su quello più piccolo, convenientemente posizionato sotto il soffio del condizionatore. Sono scomodissima e mi sveglio ogni volta che cerco di cambiare posizione, ma Wish, attratta dal fresco più che dall'affetto, si posiziona a scendiletto e già questo mi sembra un buon motivo per non desistere. Contro le zanzare mi circondo di zampironi accesi, che bruciando nella notte conferiscono un'aura di sacralità al mio giaciglio, e mi sveglio all'alba, accarezzata da pensieri leggeri che si alternano a sogni brevissimi.
E mi godo ogni attimo di quest'anarchia, che ha il sapore di una fittizia libertà.