martedì 19 luglio 2011

Partire è un po' morire

Non c'è verso, se sei un animale da tana più che scavar buche non fai. Ci penso in questa giornata che sa di domani si parte, mentre l'esiguità dei bagagli e la mia efficienza da viaggiatrice occasionale mi lasciano appesa e sospesa. E' tutto pronto ma sembra impossibile, la mia borsa è piena di cambi che non pesano nulla, quella che ho riempito di regali per l'Innominabile pesa ancor meno. Annaffio le orchidee, approfitto dell'assenza di Wish per debellare le formiche che si assiepano intorno alla sua ciotola, ripercorro mentalmente le cose da fare domattina quando il mio livello intellettuale sarà rappresentato da una linea tratteggiata a segnare un percorso tra assenze. Sono solo quattro giorni, ma questa libertà vigilata l'aspetto da dicembre, e voglio solo salire in barca e lasciarmi dietro questo inverno bastardo che mi ha seguito fin qui.

2 commenti:

  1. Gio, ti auguro di trascorrere questi 4 giorni con un senso di libertà e serenità onnipresente. Sempre, ogni minuto, in ogni cosa buona che mangerai, in ogni carezza, in ogni meraviglia che ti attraverserà lo sguardo.

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  2. goditi questo angolino di libertà, cara Gio. Io purtroppo dovrò aspettare il mio ancora un po', quindi non mi resta che essere felice per te... l'invidia proprio non mi si addice.
    A presto
    Pia

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