venerdì 1 luglio 2011

Anarchia e libertà


Ho spesso pensato di essere la reincarnazione di un'ape, ho sempre un fiore in mano. Oppure di un cane, li ho sempre preferiti agli umani, forse perché non rispondono. Ultimamente, la tesi più accreditata mi vede come animale da tana, direi un tasso.
Quando l'Innominabile e/o i suoi figli adorati non ci sono mi abbandono all'istinto e mi rintano sul divano. Ci lavoro, ci mangio e ultimamente ci dormo. Non quello da tre posti, su cui potrei anche stendere le gambe: viste le temperature mi rannicchio su quello più piccolo, convenientemente posizionato sotto il soffio del condizionatore. Sono scomodissima e mi sveglio ogni volta che cerco di cambiare posizione, ma Wish, attratta dal fresco più che dall'affetto, si posiziona a scendiletto e già questo mi sembra un buon motivo per non desistere. Contro le zanzare mi circondo di zampironi accesi, che bruciando nella notte conferiscono un'aura di sacralità al mio giaciglio, e mi sveglio all'alba, accarezzata da pensieri leggeri che si alternano a sogni brevissimi.
E mi godo ogni attimo di quest'anarchia, che ha il sapore di una fittizia libertà.

2 commenti:

  1. conosco questa sensazione, anche se è da parecchio che non la provo: qualcuno della mia "truppa" è quasi sempre presente, quindi devo fare ricorso ai ricordi...

    RispondiElimina
  2. serata solitaria anche la mia...è un' anarchia da godere ogni tanto hai ragione...non c'è un cane qua purtroppo, ma la voglia di vedere di nuovo quel gatto che ogni tanto si affaccia e se ne va, una birra fresca e momenti di calma e pensieri...
    ti "sento" meglio, Gio, e questo mi fa piacere!

    RispondiElimina