giovedì 12 agosto 2010

Ti sento felice

Me lo scrive spesso Petulia, stupita e tranquillizzata al contempo.
E la cosa mi commuove ogni volta. E' come essere felice al quadrato.

Il mio secondo lavoro

Faccio la spesa in maniera ossessiva. Ogni giorno, dovunque.
Mi piace nutrire questa famiglia allargata fatta di persone e animali, ciascuno con la sua dieta e le sue preferenze, che adoro soddisfare.
Ma la cosa più bella è sapere dove andare a raccogliere le more, la mentuccia e il finocchio selvatico e poi fare la crostata con la marmellata delle nostre mele cotogne.
Sto diventando un'ape. Regina, come mi ha soprannominato la Principessa.
Ma quanto è bella la vita quando è bella.

Il bagno con le meduse

L'acqua di Giannutri mi fa tornare bambina, quando tirarmi a riva era una guerra. Mi accarezza come un abbraccio di cristallo liquido, ma dopo un paio di bracciate risalgo e ispeziono preoccupata l'area di tuffo. Poche meduse, splendide e minute, ma micidiali.
Allora mi organizzo con l'Imprevedibile, che segue il mio periplo della barca dandomi le coordinate. Adesso allarga, torna indietro, buona, continua così.
Faccio un bagno telecomandato ed esco illesa e incantata.

Milano

Ci arrivo in macchina, dopo aver valutato treno e aereo a seconda dei cambi di programma dell'Imprevedibile e della sua prole. Mi muovo come in un sogno, quando dici "ero in uno chalet di montagna ma sapevo che era la casa dove abitavo da bambina...".
Trovo interruttori, asciugamani e oggetti a colpo sicuro, ma io sono altrove.
Non voglio essere qui, non voglio fare nessuna delle cose per cui ho interrotto questa sequenza di immagini di cui intuisco il valore in questi due giorni di sospensione.
Non faccio più fotografie perché il rullino dell'estate del 2000 che non ho mai sviluppato mi pesa ancora, ma adesso che sono sola, il mio album personale me lo sfoglio a occhi chiusi.

sabato 7 agosto 2010

E adesso burraco

Torniamo a casa, stanchi all'improvviso, da una cena con amici. Incontriamo due piccoli barbagianni, poi un grillo che si è stabilito sulla maniglia della porta. Pongo e Wish ci travolgono mentre Nina ci scorta. All'improvviso ci è passato il sonno, l'Imprevedibile si allena sul suo putting green e io controllo il mio blog e quello di Petulia. Parla di Cohen, lo sapevo che si sarebbe innamorata.
Propongo una partita a burraco e contro ogni previsione ottengo un sì.
Che vinca il migliore.

giovedì 5 agosto 2010

Q & A

In estate c'è più tempo per tutto, anche per le mie domande notturne.
Ma tu senti di dipendere da me, in qualche modo?
Certo.
E perché?
Perchè mi dai equilibrio. Spegni tu le luci? risponde l'Imprevedibile, incamminandosi per le scale.
Io una sintesi così non riuscirei a farla nemmeno sotto la minaccia delle armi. Lui invece me la propone in multitasking.
Me la godo tutta, questa dichiarazione inconsapevole, mentre i fulmini zittiscono anche il nostro gufo.
Che bello essere innamorati in una casa di campagna.

Il freddo in estate

Sa un po' di Morte a Venezia, con i bagnanti vestiti sulla spiaggia, il mare di piombo e l'odore della sabbia umida.
E' sceso all'improvviso, e poi è arrivata la pioggia. Non vedo l'ora di annusare la terra bagnata, in giro con il trio. L'odore della mentuccia e del finocchio selvatico, e dei miei tre amori con la coda.

In campagna

E' come essere al mare, solo che è verde e per stare fermo non ti serve l'ancora.
Non serve nenache la musica, ci sono grilli e cicale e uccelli notturni e vento.
E poi la mia Wish è tornata candida dove previsto, con il pelo lucidato dalla rugiada nelle sue scorribande mattutine.
Se solo l'Imprevedibile stesse un po' fermo, invece di smaniare di nuovo per la barca, e mi lasciasse fingere di abitare qui, la mia felicità sarebbe perfetta.
Invece, ogni giorno ce n'è una e io non riesco mai a farmi ventiquattr'ore di nulla filato. Il veterinario, la visita alla mamma, la cena con i vicini, i figli in arrivo, la spesa da fare e da rifare.
Se rinasco faccio il cane sul serio. Magari il mio cane, così posso anche salire sul divano e nessuno mi sgrida.

mercoledì 4 agosto 2010

Testosterone e sinapsi

Racconto all'Imprevedibile degli scambi via blog con la Principessa. Gli spiego che il suo commento mi ha profondamente commosso, e che la cosa più bella è la chiusura, che parla di un futuro in cui ci sarà anche un secondo, e un terzo e un quarto albero di ciliegie.
Le simbologie mi sembrano talmente evidenti che non aggiungo nulla, e lo guardo con l'occhio da triglia.
Lui alza gli occhi, stupito, e mi chiede "ma dove sono tutti questi nuovi ciliegi? Io ne ho visto uno solo".
Irresistibile.

La diseducatrice

Così mi definisce l'Imprevedibile, da quando all'inizio della nostra avventura mi ha trovato alle tre di notte che facevo la gara di rutti con il Preferito.
Poi ha confermato la sua diagnosi vedendomi alle prese con i cani, ai quali ho insegnato come si sale sul divano e sul letto e con i quali consumo regolarmente i miei pasti in sua assenza.
Vanifichi tutti i miei sforzi, sei un disastro.
La verità è che io, di figli e di età, non ci capisco niente. Oggi, per fortuna, ho chiamato l'amico che viene a cena con il figlio undicenne per chiedergli un consiglio sui vini, e solo per caso ho scoperto che del nostro menu non avrebbe mangiato nulla.
Io a uno di tredici anni offro le sigarette, mentre a uno di sedici chiedo se ha bisogno che lo accompagni in bagno.
Penso agli sticker di Hello Kitty per la mia figlioccia dodicenne che però preferisce terra, rimmel e matite per gli occhi glitterate.
Dovrebbero fare un master per zie. Le madri fanno crescere, però le zie fanno sognare.

Lezioni di vita

Inizio la giornata salvando una ranocchietta finita nella piscina, osservando la perfezione spontanea dei suoi movimenti.
Poi guardo una foglia piccolina, che sembra mossa dal vento. Un vento strano, di terra, che soffia diritto come un fuso. E infatti a muoverla è una formica, che seguo con lo sguardo fino al suo formicaio dove convergono le sue colleghe con i loro carichi diversificati. Semi, fili d'erba secca, foglie, insetti morti.
Mi chiedo se a sovrintendere sui flussi c'è una formica responsabile della dispensa, e penso agli inverni sotto la neve, quando le briciole della mia colazione diventeranno un pasto da re.
Mangio la mia fetta di torta caprese nei pressi del formicaio, attenta a scrollarla a ogni morso.
Io una vita più dignitosa di quella della formica non riesco a immaginarla.

martedì 3 agosto 2010

La semina

E rieccomi, dopo la prima giornata di vacanza vera. Perché quando parto, viaggio, ma solo quando vengo qui riesco a perdermi e a ritrovarmi. Giornata intensa, con il mio adorato Pongo da portare dal veterinario in emergenza, e poi in 16 a festeggiare la mamma dell'Imprevedibile. Al solito tutto accade come in sogno, tanti abbracci, l'affetto spesso di una famiglia vera perchè fatta di individui che colora una serata anarchica, con il Preferito che mi stringe forte e io che mi sciolgo.
Parlo del mio blog alla Principessa, che legge l'ultimo post e scrive un commento che mi lascia senza parole ma con un senso.
Saluto l'Imprevedibile dicendogli che io, i suoi figli, li amo come amo lui.
E i miei figli sono gli alberi che mi nascono intorno.

lunedì 2 agosto 2010

La punta del ciliegio

La finestra della nostra camera, se stai a letto, dà sull'infinito. Vedi solo un pezzo di cielo, sempre diverso a seconda delle nuvole che lo abitano. Oggi, al risveglio, noto che c'è qualcosa di strano. Interrogo l'Imprevedibile, che imperturbato risponde "E' il ciliegio selvatico, che è cresciuto e adesso ci impalla il cielo".
Io lo so benissimo quando è nato, è successo una volta che io e sua figlia abbiamo parlato per ore davanti a un piatto di ciliegie e abbiamo buttato i noccioli per terra.
Quando due donne parlano d'amore ci sono sempre delle conseguenze.

domenica 1 agosto 2010

88

Li compie la mamma dell'Imprevedibile, domani. Li avrebbe compiuti mio padre, se a un certo punto non si fosse dimenticato di vivere. Siamo in 14, e con il mio puntiglio milanese sto già organizzando tutto. Menu, spesa, flussi, arrivi e partenze. Poi penso alle variabili a grappolo che sicuramente emergeranno, e decido di essere un po' più romana. Così sarà tutto perfetto.

Rientri

A volte sono più avventurosi della vacanza, soprattutto se cancellano il tuo volo ma te lo dicono dopo cinque ore di attesa all'aeroporto. E così, dopo 24 ore di code coronate dallo smarrimento delle valigie, torniamo a casa. Ci sediamo a guardare questo mare di verde rassicurante e siamo perfettamente felici, poi andiamo a dormire con la luce e ci svegliamo con il buio.
E' tutto maledettamente instabile, ma anche quest'anno sono arrivate le vacanze.