giovedì 7 febbraio 2013

Tra me e me

Quella con se stessi è una convivenza inevitabile, ma trovandomi simpatica e a tratti irresistibile mi frequento volentieri. Tanto per cominciare mi ascolto sempre, e senza mai interrompermi. A volte sono monotematica e ripetitiva, però mi capisco. A volte non sono d'accordo ma se litigo faccio pace subito. Poi ci sono i periodi no, e lì taglio i ponti. Del resto mi conosco, se metto quel maglione tre giorni a fila vuol dire che non c'è storia, e mi lascio perdere.
Ma la cosa che apprezzo di più in questa lunga e singolare relazione è che riesco ancora a sorprendermi. E non c'è niente da fare, sono testarda, apodittica e ingestibile, opinabile e improbabile, ma alla fine ho sempre ragione. Ed è giusto riconoscermelo.

martedì 5 febbraio 2013

Le cose cambiano

E rieccoci. Nonostante i tentativi, tanto vale ammetterlo, avevo di fatto chiuso. Per lutto. E sono ancora perplessa, come un albero nella neve.
Un'illusione di primavera, una quantità di cose da fare che evito con l'abilità di una veterana, altre morti, il cambiamento che mi scava i pensieri, io che gioco a nascondino e mi stano sempre. Come stasera.
Mi guardo da fuori, nel mio gioco preferito, e conto gli anni luce che mi separano da quella che sembro. Metto a fuoco quella che voglio essere, e devo ammettere che mi somiglia. Ecco perchè ho paura.
Sono lenta ma inesorabile, e sotto questo sonno malarico covo i sintomi del risveglio. Il letargo è finito, tendo i muscoli, esco allo scoperto, e il cambiamento non lo evito ma lo accolgo.
E già m'immagino quanto sarà bello camminare leggera, di nuovo.

Photo: Alberto Bregani