lunedì 2 agosto 2010

La punta del ciliegio

La finestra della nostra camera, se stai a letto, dà sull'infinito. Vedi solo un pezzo di cielo, sempre diverso a seconda delle nuvole che lo abitano. Oggi, al risveglio, noto che c'è qualcosa di strano. Interrogo l'Imprevedibile, che imperturbato risponde "E' il ciliegio selvatico, che è cresciuto e adesso ci impalla il cielo".
Io lo so benissimo quando è nato, è successo una volta che io e sua figlia abbiamo parlato per ore davanti a un piatto di ciliegie e abbiamo buttato i noccioli per terra.
Quando due donne parlano d'amore ci sono sempre delle conseguenze.

1 commento:

  1. e la figlia sono io. ricordo bene quella giornata. era difficile e molto calda. il vino era ghiacciato e noi lì ad aggiungere virgole su parole troppe volte spese. poi la vita è cambiata di nuovo. ed è proprio questo il bello. soffrire, cercare le risposte, non trovarle, accettare decisioni altrui, svegliarsi la mattina più leggere, vedere le ore che scorrono, incontrare un sorriso gentile, ammettere che ci si adatta a tutto, e si dimentica. innamorarsi senza che ieri sporchi domani, e poterlo scrivere qui. Sul blog di cui ignoravo l'esistenza ma che mi piace da matti, dalla foto dello sfondo ai pensieri di questa donna matta savia precisa logorroica capellona buffa bella supermagraefit milanese premurosa solare anni 80 spellata testarda docile a tratti serena piena di energia e di nevrosi silenziosa accogliente ironica mai sarcastica canara piena di ninnoli raccoglitrice di more fiore dipendente.
    Questa è la donna (ragazza) con cui sputavo i semi di ciliegia davanti alla piscina. tra 10 anni voglio scrivere su questo blog quanto è grande il secondo, il terzo, il quarto albero di ciliegie.

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