sabato 8 gennaio 2011

Deviazioni


Giornata di rientro, guido io. Il baule per Wish, i sedili posteriori per i bagagli. La mia borsa minuscola, da quando ho perso tutto viaggio leggera, i resti del frigo, una cassa di bottiglie, il mio Vaietto, regali e cose sparse, nomadi come noi. In bilico su tutto una ciotola enorme di ciclamini bianchi.
Prendiamo l'Aurelia, così vediamo il mare, proclama l'Innominabile, nella veste inconsueta di passeggero. Deviamo per Port'Ercole, saliamo in barca, accendiamo il motore. Fermi in porto, lui guarda il mare, Wish annusa rumori ed odori e io li fotografo, il mio uomo e la mia cagnona.
E il ritorno è un altro giorno di festa.

4 commenti:

  1. No, Calzino. C'erano altri cinquecento chilometri da macinare, una mamma da rivedere, dei soldini da guadagnare, e soprattutto il carburante della barca ci avrebbe portato al massimo all'Elba, che non è abbastanza lontana per fuggire da tutto. Ma la prossima volta non escludo che.

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  2. Ecco, quando non escluderai che, poi mi chiami, o fai un fischio, o mi scrivi, e io e futuromarito vi raggiungiamo e magari facciamo pure un saltino a Ginostra.
    Ahhh, ripeto.

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  3. Quest'estate il pazzo cui mi accompagno (ri)pensava alle Eolie... Se vedi una motovedetta dei Carabinieri ristrutturata con i colori originali, che incede minacciosa mentre l'equipaggio invece no, anzi si abbandona a qualunque stravizio di natura alcoolica, glucidica e lipidica, ecco, quelli siamo noi e vi aspettiamo a braccia aperte.

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