martedì 18 gennaio 2011

Barricate


La sento, ormai romba come una valanga, la bastarda. E' la botta di angoscia che sta arrivando, mi stana sempre quando non riesco a nascondere che sto bene. Mi schianto in trincea, ma prima faccio le valigie. E ci metto le rose dell'Innominabile, grandi oramai come ombrelli. E lo scodinzolio frenetico di Wish sotto il letto quando sente che mi sto svegliando. E la luna che illumina la nebbia. E l'entusiasmo per la mia nuova avventura lavorativa. E le parole che mi hanno raggiunto da un passato lontano, anzi remoto. E il frigo pieno di cose buonissime per la Principessa che arriva domattina. E la mia giacca da motociclista anche se non ho la moto. E la borsa blu che desideravo tanto e che domani sarà mia. E il letto fresco, e i capelli appena lavati, e l'acqua frizzante e ghiacciata che sto per bere, e il vino che stapperò domani e il fatto che a tutto c'è rimedio. E la doccia che fuma, il sapone appena scartato, questo blog e il libro che mi ha regalato Petulia. E poi ci sono io, vestita di nero, che almeno a prima vista posso anche sembrare minacciosa.
Non avrai il mio scalpo, bastarda.

2 commenti:

  1. Brava. Prendila nel retino delle farfalle e falla cadere dal quinto piano.

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  2. Puoi contarci, Petulia. Ma solo se segui l'esempio.

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