domenica 9 gennaio 2011

Stasera si mangia in cucina (ed era ora)


Dovrei fare le classiche cose da rientro. Disfare i bagagli. Fare i bucati. Ricordare chi sono e cosa faccio per vivere. Non se ne parla neanche, decido mordicchiando il terzultimo maritozzo che mi ha seguito dalla campagna a qui. Colta da raptus ribalto la cucina, svuotando scaffali e mischiando cibo e suppellettili su tutte le superfici disponibili. Trovo di tutto, anche alimenti pre-Ratzinger e proditoriamente sopravvissuti all'ultimo trasloco, e butto, sposto, assemblo, compatto, impilo e categorizzo. Sposto il tavolo, che da piano di appoggio viene restituito alla funzione di desco. Aggiungo luci e oggetti da altre stanze, due Louis Ghost trasparenti, accendo la candela che a Natale ho guardato in cagnesco, e mi sembra di avere una stanza nuova, grandissima e piena di promesse, come l'anno appena iniziato.

2 commenti:

  1. Sei come la mia più cara amica. Ogni tanto avete bisogno di fare disfare spostare amalgamare cambiare dare aria.
    Siete fantastiche: io non saprei nemmeno iniziare a pensare cambiamenti del genere.
    Chapeau!

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  2. Non devi pensarli, devi metterti in condizione di non tornare più indietro. Quando mi sono vista TUTTI gli oggetti della cucina equamente suddivisi tra pavimento, piano di lavoro, tavolo, lavello e sedie e ho capito che non avrei saputo rimetterli a posto dov'erano e non ho avuto alternativa.
    PS c'è un nuovo post sul wedding blog

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