giovedì 20 gennaio 2011

Quel che resta del giorno


Sono troppo pigra e incostante per scrivere un diario, ma ne ho fisicamente bisogno. Bisogno di fissare ricordi scalzati da immagini e occorrenze irrilevanti.
19 gennaio. Due donne che amano lo stesso uomo, io e sua figlia, che fanno colazione insieme. Archivio. L'incontro con un'amica dei tempi dell'Università, su cui leggo gli anni passati su di me e non so che dirle. Cancello. Lavoro su numeri e parole per il nostro progetto. Archivio. Cena solitaria, circondata da una nebbia che parla con la luna. Archivio. L'intervista a Ruby/Karima, i gesti che smentiscono le parole, i dialoghi costruiti, la coreografia dello schifo. Cancello. L'Innominabile che arriva da una cena di lavoro ed è bellissimo e fuma il suo sigaro e mi sorride con gli occhi. Archivio. Il primo fiore dei bulbi scampati all'inverno che gialleggia sul tavolo e si aprirà per la colazione. Archivio. Wish che siccome non vado a letto viene a spalmarsi sul divano accanto a me. Archivio.
E un altro capitolo è scritto.

2 commenti:

  1. Prova ad archiviare i momenti belli da una parte e quelli brutti dall'altra. Poi facci sapere quale pila è più alta.
    Io lo ho fatto ed è proprio l' essere amato da due donne (una compagna ed una figlia) che rende la pila dei ricordi buoni (come il colesterolo buono) molto più alta dell'altra.
    Misuro le pile tutte le volte che sono solo in barca o in campagna con i miei cani e anche questa operazione fa aumentare il numero di fogli che contengono i momenti con il + davanti. E così creo un circolo virtuoso: misuro, aumenta la pila, misuro, aumenta, misuro, aumenta ancora.
    Poi leggo il tuo blog e la pila "buona" cresce di nuovo ed allora la rimisuro.
    E' come barare giocando a solitario ma non sai quanta soddisfazione mi da!

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