giovedì 6 gennaio 2011

Beatitudine


Mi sveglio fresca e inopinatamente presto, calcolando le ore di sonno e le libagioni che gravano il mio metabolismo. Il paesaggio che mi accoglie sembra sceneggiato da Leonardo in persona, strati di nebbia si alternano alle quinte di una prospettiva da cui sono sparite le montagne, e che si perde in un cielo perplesso. Oggi è mio. Per colazione un esito di tiramisu e un maritozzo alla panna, spremuta di arance e mandarini, un caffè. Mi trasferisco di sopra, dove è più caldo, con i miei tesori: il mio Vaietto, una copia di Vanity Fair, i tre con la coda disposti a raggera intorno a me, straniti dal vaccino e dall'osso premio. Silenzio, i tasti che mi guidano tra i miei blog preferiti, il mio respiro e quello dei cani, tutti i fiori li ho portati qua a farmi compagnia ma non ne ho bisogno.
I miei affetti sono a posto, e io, in camicia da notte con un golfone dell'Innominabile, sono al centro del mio mondo. Le nuvole hanno lavorato per me, cedendo il passo all'azzurro, e tra qualche minuto calpesterò la terra, annuserò l'inverno, e sarò felice, di una felicità perfetta e fragile.

7 commenti:

  1. E allora goditela tutta questa felicità perfetta e fragile Gio. Che forse poi, in realtà, è più forte di quanto tu non creda.

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  2. Che bello leggersi in sequenza, da me o da voi. E' come abitare nella stessa casa, ciascuna con il suo appartamento, e sapere che c'è sempre qualcuno con cui fare colazione. Da Giò, da Calzino o da Petulia, unite anche nelle differenze.

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  3. Siamo belle, non c'è che dire.
    Vi aspetto per un vinello.

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  4. Con tigella e salumi per far felice Petulia. Io porto i macarons.

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  5. secondo me dovresti provare a scrivere poesie. non scherzo. tina

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  6. Che bello, un inizio così pieno di dolcezza e serenità. ;o)
    Che duri, dunque.
    Buon Anno.
    Sally

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