martedì 1 marzo 2011

Elogio della lentezza


Ho questa condanna che riesco a farmi pena da sola e con effetto retroattivo. Così, tornando a casa tardi carica come un asino il peso più greve è il ricordo di altri rientri come questo, passati ma infiniti, quando ad attendermi c'erano solo fretta e ansia e malumore. Stasera invece mi accolgono Wish e l'Innominabile, che raccoglie le borse della spesa e i miei cocci, mi scorta in cucina e scompare. Fai con calma, mi sorride. Lo prendo alla lettera, e muovendomi come un bradipo ricompongo me e il mio intorno. E il mio respiro di sollievo lo celebro con una tovaglia che sa di bucato, un bicchiere di vino e una cena da re.

2 commenti:

  1. E che si vuol aggiungere? Niente.
    È tutto estremamente nitido così.
    :)

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  2. ..aggiungiamo solo la mia invidia.
    Non ricordo quando mi sono trattata così slowly l'ultima volta..

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