giovedì 24 marzo 2011
Caccia e pesca
Il florilegio del giorno comprende, oltre a raid, bombardamenti e scaramucce sulla titolarità del comando delle operazioni, l'abbattimento di un aereo che ha violato la no fly zone. Le tragedie hanno questa caratteristica, che dopo lo sbandamento iniziale si sostituiscono alla normalità precedente, e un bollettino di guerra viene scandito come il meteo.
Mi fermo a pensare. Hanno abbattuto un aereo. Visualizzo la sequenza. L'aereo viene individuato. Un essere umano che ne ha la prerogativa impartisce l'ordine di abbatterlo a un altro essere umano, che dispone dei mezzi tecnici per metterlo in atto. Abbattete-quell'-aereo. E' un attimo, basta schiacciare un bottone. Dal momento che l'aereo non è telecomandato, abbatterlo non significa distruggere degli atomi, che già mi sembra una follia, ma cellule, sangue, pensieri e progetti.
Chissà se esita, quella mano. Gli ordini sono ordini.
Se fosse una mano di donna esiterebbe. E voglio credere che si fermerebbe in tempo. Anche se a fatica, io le capisco le ragioni della guerra, ma vorrei che la facessero le donne.
La guerra degli uomini è come la caccia, irreversibile. La guerra delle donne sarebbe come la pesca, che prevede la modalità catch and release. Agganci il pesce, ingaggi una lotta alla pari. Se la preda sfugge, hai perso, se riesci a tirarla a riva hai vinto. Poi la slami, e la restituisci all'acqua e alla vita. Così a vincere è la pietà, non la violenza.
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quant'è vero. mi hai commossa...
RispondiEliminale donne sono create per dare la vita. gli uomini per toglierla.
RispondiEliminaGran bel blog, ti seguirò.
Grazie Ale.
RispondiEliminaBenvenuta Alessandra, sintesi mirabile e inoppugnabile la tua.
brava brava brava.
RispondiElimina...senza parole.....hai stretto in un pugno una verità immensa! brava!
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