domenica 17 ottobre 2010

Il brunch

Il primo non si scorda mai, soprattutto se è la tua prima volta a New York, sei innamorata e hai un amico che ti porta nel meatpacking district facendoti sentire non dico una del posto ma un po' meno turista del necessario. Poi qualche rara replica casalinga, soprattutto con le amiche. E molte versioni in cui sono l'unica commensale, la giornata inizia tardi e indecisa tra dolce e salato non scelgo e me li faccio entrambi.
E poi oggi, strafatta di ketoprofene, approdo a questa tavola che sembra un incrocio tra il desco di Nonna Papera e una copertina di Martha Stewart. Pancakes, muffin professionali e casalinghi, marmellate, sandwich, uova strapazzate, caffè americano e succo d'arancia. Sono così soddisfatta che all'inizio mi limito a guardare, poi attacco e non riesco a smettere.
Mia madre lo dice sempre che finirò nel girone dei golosi. Con Ciacco.

2 commenti:

  1. A casa tua ti fai il brunch? Sei davvero coooool! Io sono sempre di fretta, megaUffa.

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  2. diciamo che ho usato una licenza poetica. se il brunch è a metà tra colazione e pranzo, io ogni tanto mi scofano una frittata con salmone e philadelphia e poi tre brioche miste. insomma, una porcata.

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