Così è la mia vita, vista da fuori. Non mi interrogo più sui fenomeni che mi circondano, ma mi limito a frequentarli. Poi, la sera, ricompongo il puzzle. Ci sono molte cose che mi sfuggono, ma ho già sprecato troppe cellule cerebrali per decrittare ineluttabilità varie e pure eventuali. Il mio piano B ce l'ho, e anche il Piano C inizia ad assumere una sua fisionomia. E sul frontespizio di entrambi c'è la mia faccia che sorride. Basta rughe sulla fronte, da domani si lavora sulle fossette.
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