Sento il primo dei miei tre Fratelli Persi dopo due mesi che non riusciamo a parlare. E recuperiamo, con una telefonata che inizia alle dieci e mezza e si inerpica fino alle due di notte. Tema portante, la normalità ritrovata. E il gusto infinito delle certezze quotidiane. Gli chiedo ridendo se nella casa nuova ha sistemato una stanza per me. Me lo conferma, però ci sono delle piastrelle bruttissime.
Il secondo mi scrive su facebook: perché non vieni a Parigi? Easyjet costa poco, e qui hai una casa e un frigo.
E io, figlia unica senza discendenza, mi sento un nodo in una rete di affetti.
E il bello è che la mia famiglia è la più grande, la più complicata e la più divertente di tutte.
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