martedì 19 ottobre 2010

Amicizia e senso critico, ovvero acqua e olio

Petulia mi manda la foto, scattata a pochi metri da casa e pubblicata sul Sartorialist, di un soggetto metrosexual con pantalone da acqua in casa e stringata slacciata su caviglia ignuda, che sarebbe poi la divisa corrente da "mi occupo di fashion, adoro il glamour, sono un trendsetter". Sostiene, l'incauta, che la foto avrebbero dovuto farla a me quando esco con poncho e cane. Replico mandandole una foto scattata nello stesso punto di una creatura perfetta, presa di spalle, che anche se non la vedi in faccia ti fa pensare che come minimo al posto del bagno ha una spa. Tra le louboutin che le fasciano il piede nervoso  e il marchio che campeggia sul sacchetto che trastulla nelle mani pittate di Rouge Imperial (io ero rimasta al Rouge Noir, sono proprio antica) si evince un reddito, verosimilmente non suo di lei, ma di un simpatico supporter, tra il molto significativo e l'imponente.
Il messaggio che cerco di trasmettere è che io NON sono un soggetto da Sartorialist, anche se vorrei tanto. Mica per me, per Wish, che una foto se la merita proprio.
Verso sera mi risponde chiedendomi se sono io quella nella foto. E io capisco che mi vuole proprio bene, perché quando perdi il discernimento vuol dire che hai trovato un'amica.

1 commento:

  1. non so come dirti che da dietro sono bravi tutti. tu da dietro sei similissima e anche tu hai le caviglie nevrotiche. e comunque questa non ha il cane, e fare le fighe con il cash in tasca è molto più facile. tu sei molto meglio di una baby pin up arricchita con soldi di papino (sia esso tale per dna o salotto da rimorchio).
    quindi niente da invidiare, semmai è lei che dovrebbe rosicare. e poi diciamola tutta. magari di faccia è un cesso patentato. ci sta pure. tu invece sei bella anche al lato A.
    buonanotte anna dai capelli rossi.

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