Sono io, la portatrice di cose. Tra mezz'ora vado a trovare mia madre e osservo preoccupata la quantità di colli al seguito. Due giorni che non la vedo eppure, tra spese, sorprese, varie ed eventuali la mia visita assomiglia ad una spedizione di Livingstone. Sono così abituata a questa carovana di oggetti, che quando sto per uscire solo con la borsa giro per casa come una falena impazzita, chiedendomi cosa ho dimenticato e dove.
Il tutto, con l'ascensore fuori servizio. Sei piani di devozione filiale.
Se rinasco faccio il cane, e non voglio nemmeno il collare.
Un mio vecchio fidanzato mi chiamava così: sherpa. Riesco a caricarmi di tutto (e di tutto a farmi carico).
RispondiEliminaNon avevo dubbi, ma mi chiedo: saremo state con lo stesso uomo? anch'io ero definita sherpa nella mia vita precedenta. forse è il nostro karma. zerbino-sherpa. è pure cacofonico.
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