Ieri la vicina di mia madre mi racconta la sua prima volta a cavallo. E' un ricordo saldamente ancorato alla mia vita precedente, ma mi esplode dentro, e me lo godo tutto. L'alito di erba e peperoni dolci, il pelo vellutato del barbozzo, l'inimitabile senso dell'umorismo equino. Le corse al tramonto, quando arrivava l'estate, tra i cespugli di camomilla. E le nostre criniere appaiate ed emozionanti nell'ombra sul terreno.
Ma il ricordo più bello è una galoppata nel bianco, senza suoni perché la neve è silenzio, con la sensazione di aver preso il volo e non voler più tornare.
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