giovedì 16 settembre 2010

Non ci sono parole

Si è fatto tardi. Lascio a malincuore il PC, concentrata come sono, ma ho bisogno di bellezza e voglio comprarmi un fiore. Suona il citofono. L'Imprevedibile è arrivato, nascosto da un mazzo di fresie candide.
Stai uscendo? mi chiede.
No che non esco, dove lo trovo un sosia di Sean Connery che mi porta i fiori alle sette?
Te li ho fatti mandare, ma ho incrociato il fioraio davanti al portone, così li ho presi io.
Ah.
Via giacca e cravatta, si accende un sigaro di fuori. Lo seguo, e sfodera un pacchettino. Lo scarto e trovo un filo di cuoio con una mini-Wish e un osso d'argento.
Io su una sequenza del genere posso vivere di rendita fino alla vecchiaia. Niente cofana da Doris Day, da domani chiamatemi Sandra. Dee.

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