giovedì 17 marzo 2011

150 e non sentirli


Essere italiana non è mai stato un valore, un onore o una vergogna. Ho gli occhi castani come i capelli (sì, sono decisamente tinta unita), mangio, dormo, respiro e sono italiana, tutto qui.
Non sono più italiana quando sporadicamente vinciamo i Mondiali, non lo sono meno quando vedo il premier che fa baucettete alla Merkel. Semplicemente sono nata in un paese che adoro, pieno di città ma senza una vocazione metropolitana, un paese che è la somma di mille quartieri, un paese che se vai a Nord sa di Germania e al Sud sa di Africa, un paese in cui puoi fare qualunque cosa e non annoiarti mai. Un paese ancora giovane, nonostante i suoi 150 anni, che non ha ancora imparato a fare la nazione.
Essere italiana, che botta di culo.

4 commenti:

  1. concordo pienamente!!
    Felice di essere e sentirmi italiana, amando l'Italia per tutte le sue bellezze e le sue bruttezze, i suoi pregi e i suoi difetti e con quella voglia di fare qualcosa di più per dimostrargli tutto il bene che gli voglio.
    E non solo per i suoi 150 anni...

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  2. concordo in parte...diciamo che l'Italia è stata fatta, ora bisogna fare gli italiani, come disse Qualcuno!

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  3. Mah...bellissimo Paese, nulla da dire. Ma quando accendo la tv, e vedo che questa enormità di politici che strapaghiamo non conosce nemmeno la storia dell'Italia..ecco..non è che mi faccia sentire troppo orgogliosa di esserlo.
    E non posso davvero chiudere gli occhi di fronte agli scempi, agli sprechi, e a tutto quanto di brutto c'è.
    Ci sono Stati peggiori, lo so, ma forse proprio guardando le bellezze naturali e non che abbiamo qui fa rabbia vedere sciupare un mito solo con l'ignoranza.

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  4. Bentornate! Cosa devo dire? Avete ragione, e tutti abbiamo le nostre ragioni. Gli italiani vanno fatti, siamo nelle mani di figuri raccapriccianti, Pompei crolla, le mignotte vanno al potere, l'inefficienza regna ma io qui ci sto benissimo.

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