martedì 23 novembre 2010

La sigaretta


Ho poche certezze nella vita, tra cui il fatto che mia madre non leggerà mai il mio blog. E quindi posso ammetterlo, finalmente: fumo perchè sono figlia di una fumatrice. Non è colpa sua, la mia è stata una scelta, cretina qb, ma consapevole. Mia madre mi ha avuto a 37 anni, un'età da ragazza madre oggi, una specie di Gianna Nannini ante litteram nel '64. A scuola ero l'unico bambina ritirata da una mamma in camicetta di seta, gonna al ginocchio e piega a bigodini, mentre le altre arrivavano con i jeans a zampa, gli zatteroni e la cotonatura sul capello lungo. Mi dispiaceva il contrasto, da bambini siamo bastardi e conformisti. Spesso anche da grandi. Poi, a casa, si accendeva una sigaretta e diventava la donna più bella e sofisticata del mondo. E io la guardavo, pensando che avrei voluto essere come lei. Lei che dopo aver fumato, ancora oggi, non sa di nicotina ma di mamma, di primo sorriso e di promesse.

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