Un conto è il cielo grigio, che ti deprime, ma la nebbia è un'altra cosa. Mi fa pensare all'inizio di una magia, a una favola che nasconde i protagonisti. E mi rendo conto di quanto questa nuvola gentile mi sia mancata. Adesso mi copro bene, e le vado incontro.
Come faremmo senza la nostra coltre che sa di camino, come faremmo senza la sua capacità di nasconderci e cullarci?
RispondiEliminaCalzino, l'ho scritta pensando a te e alla tua Emilia, parente stretta dei miei paesaggi dell'anima.
RispondiEliminaDev'essere proprio vero che ci si abitua a tutto. Per noi che non la vediamo 2 volte in un anno, solo il pensiero fa venire l'ansia - la voglia di scappare a gambe levate per non farsi intrappolare. Se la bruma dell'alba è dolce, la nebbia sono fauci di sabbie mobili che inghiottono.
RispondiEliminaBuona passeggiata, dunque. Non ti perdere.
Saluti,
Sally
copriti bene figghia mea, come totò e peppino...
RispondiEliminaSally, il massimo che possa succedere a una milanese nella nebbia è che si ritrovi...
RispondiEliminae tu, Anonima, stai attenta...