giovedì 19 maggio 2011

Equilibri impossibili

I viaggi, per esempio. Non ho la sindrome di Gulliver, ma togliermi dai piedi e vedere cosa c'è là fuori piace anche a me. Sono pure riuscita a farlo, per un periodo, e avrei voluto continuare. Però, quando avevo tempo e libertà non avevo abbastanza soldi per andare dove volevo, e quando ho avuto i soldi non avevo più tempo né libertà. Ora il tempo ce l'avrei, ma a soldi e libertà sto messa male di nuovo. E così mi coccolo anche questo desiderio, sperando che non scada come tanti altri che mi sono lasciata indietro, impossibili o realizzati.
Perchè anche questo può capitare, che a furia di desiderare una cosa alla fine succede, e tu sei orfana un'altra volta e vuoi solo essere adottata da un  desiderio nuovo.
Adesso ce l'ho, un desiderio forte, e si chiama equilibrio. Tra quello che sembro e quello che sono, tra quello che ho e quello che voglio, e se si realizza sarò di nuovo felice e piena di energia e smetterò di nascondermi dietro parole silenziose e sorrisi senza luce.

2 commenti:

  1. io su quel cacchio di filo ci cammino da anni. pensa che non mi fa neanche più paura. ci bevo pure il caffè. ci cammino con le timberland. ormai mi sono completamente assuefatta alla precarietà dell'instabile mente in instabile corpo.
    ma prima o poi un bel dito medio e una sacca con le rotelle, e via.
    da tutti ma soprattutto dalla vecchia me funambola e gonfia di colite.
    se vuoi venire... certo non si tratta proprio di equilibrio. ma magari la prima tappa è a parigi e lì c'è un negozietto di fiori che fa anche quei dolci terribili che piacciono a te. come si chiamano.. turbillon? bubinon? merigot? tallarg elcoscion?

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  2. les macarons, mon petit chou. ils sont trés bon mais il faut choisir.
    chissà cosa ho detto, se ho detto qualcosa. non parlo il francese, ma sto imparando il rumeno. insomma, ci provicchio.
    in quanto al dito medio, ne ho due che metto volentieri a disposizione.

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