domenica 22 maggio 2011

Cogito ergo sum

Tu pensi troppo, cerca di vivere, mi ripete paziente la Socia. Non sono un'intellettuale, ho solo paura. Così il mio presente è un'elisione costante tra dietrologie e scenari  potenziali, in una gincana di variabili a grappolo senza tregua.
E come disinfetto l'intorno nella speranza di sentirmi meglio vorrei trovare, tra l'anticalcare e l'ammoniaca, l'idraulico liquido per il cervello.
E vorrei vedere com'è veramente, sotto il nerofumo dei pensieri, quest'organo così potente che si è impossessato anche del mio cuore e mi toglie il respiro.
Vorrei essere decerebrata, almeno per un giorno.

2 commenti:

  1. come ti capisco. fondiamo il club di barbie. io sono mesi che di respiro non ne colgo neanche un accenno. sono affaticata e triste e arrabbiata per cose del passato e cose del futuro. solo che quelle del passato non esistono più, e quelle del futuro non si sa neanche se mai esisteranno. ma questo benedetto presente dov'è? w gli esseri mononeurone. altro che botox.

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  2. Tranquilla, Tina. Il 2012 è alle porte, e secondo me il redde rationem arriva molto prima. E tu potrai inventarti un'esistenza nuova di zecca, come piace a te, senza vincoli, senza pierini, senza status da asseverare. Sarai libera, finalmente, e ogni battito sarà pieno e rotondo e perfetto.

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