Tu pensi troppo, cerca di vivere, mi ripete paziente la Socia. Non sono un'intellettuale, ho solo paura. Così il mio presente è un'elisione costante tra dietrologie e scenari potenziali, in una gincana di variabili a grappolo senza tregua.
E come disinfetto l'intorno nella speranza di sentirmi meglio vorrei trovare, tra l'anticalcare e l'ammoniaca, l'idraulico liquido per il cervello.
E vorrei vedere com'è veramente, sotto il nerofumo dei pensieri, quest'organo così potente che si è impossessato anche del mio cuore e mi toglie il respiro.
Vorrei essere decerebrata, almeno per un giorno.
come ti capisco. fondiamo il club di barbie. io sono mesi che di respiro non ne colgo neanche un accenno. sono affaticata e triste e arrabbiata per cose del passato e cose del futuro. solo che quelle del passato non esistono più, e quelle del futuro non si sa neanche se mai esisteranno. ma questo benedetto presente dov'è? w gli esseri mononeurone. altro che botox.
RispondiEliminaTranquilla, Tina. Il 2012 è alle porte, e secondo me il redde rationem arriva molto prima. E tu potrai inventarti un'esistenza nuova di zecca, come piace a te, senza vincoli, senza pierini, senza status da asseverare. Sarai libera, finalmente, e ogni battito sarà pieno e rotondo e perfetto.
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