L'ultima porta in faccia non ce l'aspettavamo proprio, la Socia e io, e restiamo appese, sospese e frastornate. La sua notte è fatta di pensieri foschi, la mia di sogni tossici come colla bruciata.
E al risveglio la sua giornata si illumina di sprazzi metafisici, mentre io mi dirigo sicura verso il frigo.
Altro che fiori di Bach, neuroinibitori e ansiolitici. Adagio un resto di meringata su un letto di cioccolata fusa, sbriciolo l'ultimo marron glacé e aggiungo un bel ciuffo di panna.
Nulla è risolto ma tutto si rischiara, e per oggi va bene così.
Mi dispiace tanto Gio.
RispondiEliminaIl progetto che avevi accennato anche a me?
Ma poi, questa gente si rende conto di cosa sta perdendo? Secondo me non se lo immagina nemmeno. E allora rido.
sei un tesoro, no il progetto è un altro. e a proposito... mo' ti scrivo una mail
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