sabato 10 luglio 2010

Niente da fare

E' inutile, quando vivi facendo cose smettere è impossibile. Facciamo una colazione che neanche Csaba. Lui sfoglia il Corriere, io l'allegato. Cambio. Un altro caffè. E' l'ora del costume.
Quasi quasi vado a prendere un cocomero, e poi dei lamponi e anche le pesche, dico.
Prendi la cachaca che ti faccio la caipirinha. Quindi anche il lime, lo zucchero di canna, e la menta, risponde.
Esco in missione, con caldo e umidità come chaperon. Rientro e ovviamente lui è sparito. "Ferramenta, palo, tenda!" annuncia Fernando.
Le sirene del bricolage si sono palesate.
Arriva dopo dieci minuti, senza palo. Il negozio di ferramenta era chiuso, quindi ho comprato due paia di scarpe e un quadro. Mi sfugge il nesso causale introdotto dal quindi, ma va bene lo stesso.
Si aggira per casa. So cosa sta per succedere quindi lo prevengo: c'è n'è uno sempre aperto in Viale Piave, se vuoi telefono.
Proporre un negozio di 12 mq a uno abituato ai mall americani è inutile.
Secondo te è più vicino il Brico o il Castorama?
Il Brico, non c'è paragone.
Allora vado, hai preso tutto per il mojito?
Ho preso tutto per la caipirinha.
No, io preferisco il mojito. Vabbè, passo io e prendo il rum.
L'Imprevedibile è meglio di un canale Sky. Niente repliche, in diretta 24 ore su 24.
Adesso mi metto il costume e attendo sviluppi. In piscina.

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