Così è il mio ponte, e mi assomiglia, campata come sono a guardare acque generose che scorrono tra vortici e anse.
Mi muovo indolente, senza pensare alle cose che potrei o dovrei fare ma facendo quelle che voglio. E un po' lavoro e un po' penso, godendomi la progressiva rarefazione di questa città che si svuota. Il tempo scorre più lento, come i pensieri, forse lo sa che domani si dorme di più, e per quello non si affretta.
Visto il ponte, non sei malaccio! :)
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