giovedì 16 giugno 2011

L'abbraccio silenzioso delle parole

Alla fine cedo e chiedo aiuto, e lo ricevo nella valuta preziosa di parole trasparenti.
Un flusso ininterrotto, fatto di voce e di sguardi, dalla Socia.
Un abbraccio solidale dalla blogosfera, meraviglioso e inatteso.
Un'indifferenza grave e indimenticata, aggravata dalla buonafede, da qualcuno che se ne pentirà.
E dai miei sensi di colpa e inadeguatezza per aver smesso di esserci mi riscatta una donna forte che abita nel corpo di una libellula, che mi scrive Mio padre, vedovo con quattro bambini e un lavoro pesante di tempo ne aveva pochissimo. Ma quello che mi ha dedicato è ancora il mio tesoretto, a distanza di vent'anni.
E sono dense come il mercurio e dolci come il miele, queste parole che mi fanno sentire prima piccola e poi grande, di nuovo.
Augh.

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