martedì 13 settembre 2011

Riti di passaggio

Leggo su facebook che il primo dei miei fratelli persi ha accompagnato sua figlia a scuola per il primo giorno di liceo. A distanza di sicurezza, si intende, per evitare figure a lei e anche a sè, essendo immediatamente incappato in un pianto scomposto. Lui ha tre settimane meno di me e sua figlia un mese in più della mia figlioccia, quindi mi ritrovo clusterizzata tra quelli che hanno l'età per avere figli adolescenti, pensiero dal quale mi ha protetto finora il fatto che io di figli non ne ho. E in effetti lo zampino nel primo giorno di liceo della Coccinella ce l'ho messo, regalandole una Smemoranda fucsia, tra i suoi colori preferiti da quando, piccolissima, diceva "pucsia". La chiamo per farmi raccontare com'è andata e le chiedo se ha fatto una foto. Mi risponde, perplessa ma con la sua voce sempre a filo sul sorriso, che la foto del primo giorno non l'ha fatta ma se ci tengo mi farà avere una foto del secondo giorno. Non importa, le dico passando al mio augurio per il suo nuovo cammino.
Sono nata nel tempo e nel posto sbagliato, io che vorrei erigere un totem di pietra per ogni prima volta mia e di chi amo e devo invece contare sull'archivio intangibile dei ricordi.

2 commenti:

  1. Ma come ho fatto a non leggerti per più di un mese?
    La voglio anche io quella smemoranda pucsia.

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  2. No no no, niente smemoranda per Calzino, che poi mi ruba le tue piccole cose che cambiano faccia alle mie giornate

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