sabato 11 maggio 2013

La metamorfosi

Ci siamo incrociate qualche volta, quand'eravamo già adulte, ma nella mia testa è ancora la mia compagna delle elementari. Ci ritroviamo su facebook e decidiamo di rivederci, cosa che accade stamattina. Lei con la sua bicicletta, io con il mio cane, entrambe con una valanga di cose successe nel frattempo. Ci riconosciamo subito, certe cose non cambiano mai: i suoi ricci, lo sguardo azzurro, il sorriso aperto. Alte entrambe, invidiavo quel centimetro in più di me, il fatto che avesse un fratello e, come se non bastasse, un cane, e glielo confesso. Ma tu come mi ricordi, le chiedo, e lei mi parla di una bambina perbene, seria e pensierosa, con i calzettoni bianchi traforati. Ridiamo insieme di questo must dell’abbigliamento infantile che ha afflitto la nostra generazione, e aggiunge: “Li avevamo tutte, ma i tuoi erano sempre bianchi perché per non sporcarli non venivi a giocare”. Lancio un’occhiata ai miei stivali inzaccherati, mi guardo da fuori e sorrido a quella bambina timida e impacciata che ero e non volevo essere. E mi rendo conto con una vertigine che sono diventata la donna che avevo in testa, e che il bello deve ancora arrivare.





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