martedì 7 febbraio 2012

Metti una sera a cena

Sempre in ritardo, avvolta come sono nel mio jetlag esistenziale, anche stasera non mi smentisco e arrivo per ultima, un po' a piedi e un po' in tram, con una bottiglia nella borsa e una teglia di focaccia su cui sciolgo stracchino e acciughe. La cosa più bella sono le voci e le risate che mi accolgono già in ascensore, come alle feste dei bambini, e invece siamo noi, che se i figli li abbiamo sono già grandi. Ci siamo tutte tranne una, a salutare Madda che tra un mese passa la dogana, non va lontano ma comunque va, e questo ci lascia tutte un po' stranite. Condividiamo, oltre al cibo, stralci di passato e ipotesi di futuro e il nostro buon viaggio lo mettiamo in una scatolina azzurra col fiocco bianco accompagnato da una foto tutte insieme, non oggetti ma simboli, e ci lasciamo tra sorrisi e parole che non hanno bisogno di essere dette.
E mentre ci salutiamo nella notte gelata pensiamo già a chissà come e chissà dove ci vedremo la prossima volta.

3 commenti:

  1. E' vero e' stata una bellissima serata come sempre le nostre. Vorrei la ricetta della torta al cioccolato perche' credo che nei momenti difficili possa fare miracoli e vorrei anche da Marta quella della torta salata zucca gorgonzola e ricotta. La rifaccio alla prima occasione facendo un figurone. Madda ancora una volta ci ha stupito. Ancora una volta lo devo dire : e' speciale ! Sono gia' pronta per gli appuntamenti oltre frontiera.
    Stanotte pensavo che forse ho fatto male a cedere quel capolavoro di libro Franco, oh Franco. O no ?

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  2. Mi intrometto, pure io voglio le ricette ^_^

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  3. Nora, le ricette sono tra due post. "Anonima", mettiti il cuore in pace e aspetta il prossimo trasloco di Madda: con un po' di fortuna quelche bell'oggetto elvetico, tipo lo sbucciamele a manovella o il coltellino milleusi, sarà tuo!

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