mercoledì 13 giugno 2012

13 giugno 2002

Ero infinitamente stanca, allora come oggi. Era un lutto diverso quello che mi appannava lo sguardo e mi accorciava il respiro, mentre io cercavo solo amore. L'ho trovato, era il 13 giugno. I miei ricordi sono lampi di lucidità, ci sono io, commossa al matrimonio della Socia, che ha tra le mani un bouquet di fiordalisi, edera e delphinium e al suo fianco un grande uomo. E poi ancora io, che non mi reggo in piedi, il vino non lo tocco ma mi ubriaco di parole, auguri e sorrisi.
Finita la festa lo raggiungo attraversando la notte, la città è chiusa e afosa, e ci sediamo ai bordi della fontana. L'acqua è fresca, le sue mani calde e grandi, e i suoi occhi di carbone si fanno di velluto quando ci guardiamo e smettiamo di parlare.
E dopo dieci anni i suoi occhi sono l'unico specchio in cui mi trovo quando nemmeno io riesco più a vedermi.

6 commenti:

  1. Una volta avrei detto:"che strano..."
    Che strano, proprio ora che io ritrovo il mio specchio senza in realtà averlo mai perso, leggere queste parole scritte da te. Strano accorgermi che la mia visione in quello specchio, che prima era distorta, ora è chiarissima.
    Ma io non mi stupisco più di niente.
    Buon compleanno alla tua favola d'amore.

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  2. Buon anniversario, cari miei. Tra qualche anno vorrei essere così, innamorati e complementari come voi.

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  3. lo sarai, solo con una dialettica più articolata. Anche Pietro Pantoufle avrà da dire la sua ;-)

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  4. ho riletto questo post quattro volte di fila. è bellissimo. auguri :)

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  5. grazie a voi che lasciate un segno del vostro passaggio. sedetevi a riposare, che fa caldo e la strada è ancora lunga.

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  6. spero che anche noi riusciremo ad essere uno specchio così bello l'uno per l'altra....auguri di cuore :)

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