C'è chi la vita la morde, io preferisco annusarla. Ho sempre pensato di essere la reincarnazione di un'ape, e la vita con Wish, che trascorre le rare ore di veglia collezionando gli odori del mondo ha ulteriormente acuito questa predisposizione. Non c'è niente che mi emozioni di più di un odore ritrovato, mentre gli odori nuovi li affronto un po' perplessa, cercando di scomporli. Gli odori che non trovo più, come quello della drogheria Formaggia, dove la spesa si faceva fermi davanti al bancone, un misto di spezie, caffè e promesse. L'odore della cartoleria De Magistris, che sapeva di quaderni, matite e ferro, di scuola che ricomincia e di tempo che passa, ma lentamente. L'odore dei corridoi della scuola, l'odore dei cani che ho accarezzato. L'odore di caldarroste, foglie e terra in autunno, quello della primavera, che alterna soffi di aria fresca a vibrazioni di sole, l'odore del freddo che prevale sul resto in inverno. Il trionfo prepotente e malinconico degli odori in estate, che sa di asfalto rovente, fiori bianchi e pesche mature. L'odore della pelle dopo la doccia, l'odore di due corpi innamorati, l'odore delle lacrime e dei pensieri. L'odore di erba e peperoni dolci dei cavalli, l'odore della partenza, l'odore della notte quando cede il passo all'alba. L'odore di tutte le cose che hai intorno, gli odori sinceri e quelli fittizi, l'odore delle case nuove, delle case degli altri, e quello di casa tua. L'odore dei libri nuovi e di quelli che che vivono con te da sempre, l'odore delle prime fragole, l'odore delle matite quando le temperi. L'odore delle persone che ami, l'odore delle lenzuola appena cambiate, gli odori che raccontano storie e quelli che incroci per caso.
E l'odore del futuro, che ancora non conosci ma che è già lì, e ti aspetta.
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