mercoledì 29 giugno 2011

Del concetto di amore sufficiente

Non esiste il troppo amore, ha detto Benigni sul palco di Sanremo: l'amore è come la morte, o sei vivo o sei morto.
L'amore consiste nel desiderare il bene della persona amata, dice Guglielmo da Baskerville ad Adso da Melk nel Nome della Rosa.
Ricordatevi, sempre, che un mondo senza amore genera mostri, ci disse il Professor Scaparro al termine del corso di psicopedagogia.
Cerco di mettere insieme queste associazioni di idee, mentre sono lacerata dall'ennesima manifestazione di un eccesso d'amore che il bene non ha idea di dove e cosa sia, e vorrei trasformare il mio diagramma emotivo, che assomiglia ad una sinusoidale intorcinata tra vette e abissi, in una linea retta da percorrere a piccoli passi.
Quante cicatrici solcano i cuori che battono.

martedì 28 giugno 2011

Domani

Mi alzo presto e vado a sentire la mia coccinella adorata, che mi vuole al suo esame di terza media. Lei con il primo dei suoi diplomi, io con l'ennesima emozione che mi regala sorridendomi parole veloci, trasparenti come pozze in un ruscello. La celebro con un bouquet di curcuma bianca e margherite verdi, che la loro bellezza la svelano solo a chi la sa vedere.

venerdì 24 giugno 2011

Ma che bella che sei

Me lo dice uno dei mie tre fratelli persi, nato nel giorno in cui avrei dovuto nascere io. Concepiti sotto la stessa luna e nati sotto lune diverse ci siamo ritrovati 20 anni fa, e abbiamo il rapporto ruvido, impietoso e sincero che credo abbiano i fratelli quelli veri. Custodiamo i segreti che ci regaliamo nel corso di conversazioni rare ma interminabili, testimoni delle rispettive grazie e disgrazie.
E dopo i complimenti per la nuova foto che ho messo su fb mi manda pure gli auguri per l'onomastico. A quel punto mi preoccupo e lo chiamo. Sto bene, mi dice sorridendo con la voce, e sento che è vero. E mi racconta il prologo di una storia ancora senza trama, lasciandomi un pezzo della sua timida felicità. E' contagiosa, e mi scopro a sorridere riflessa sul display del mio Vaietto, mentre ripercorro tutte le inversioni a U che hanno cambiato la vita, la mia e la sua, in pochi istanti.

Gli effetti collaterali del nulla

C'è che assume farmaci e ottiene un effetto placebo. Io invece sono la solita outsider: non li assumo ma in compenso cado preda degli effetti collaterali descritti sul foglio illustrativo. Due giorni che ci guardiamo, io e queste molecole che dovrebbero agire sulla mia altalenante produzione di serotonina, ma sembro Fonzie quando deve chiedere scusa. Oggi faccio un passo avanti, scartandole e annusandole, ma oltre non vado. E sono nausea e vertigini e sonnolenza e fiato corto e agorafobia, e restiamo chiuse in casa, io e queste molecole piene di ics e di zete che non riesco ad accettare.

giovedì 23 giugno 2011

Il figlio di Hydra e Leviathan

E' mostruoso, il database che la Socia e io stiamo costruendo giorno dopo giorno, attraverso la migrazione ordinata di file che recuperiamo dai recessi di memorie cerebrali e virtuali. Accorpiamo e incaselliamo nomi nelle griglie dei nostri pc esausti, e sembrano censimenti impersonali, ad un primo sguardo, che si trasformano in folle inframezzate da volti noti. E alla fine ci sembra di conoscerli e ricordarli tutti, questi personaggi del nostro passato professionale, in cui riponiamo le speranze del nostro futuro.

mercoledì 22 giugno 2011

I rumori rarefatti dell'alba

Seguo le mie inclinazioni di animale notturno e a letto non ci vado. Leggo e penso e ascolto, sono uccelli che chiamano il giorno, rari passaggi di auto e rumori di cose di notte. Intervallano un silenzio gentile, che accarezza pensieri in libertà.

Lanterne bianche

Siamo in tre, stasera, a celebrare il solstizio. Tre donne con vite, visioni e cammini diversi che si incrociano a tratti, disegnando figure rotonde. Ceniamo all'aperto, da me che accendo lanterne in onore di una luce ostinata.
Brindiamo in un crepuscolo in cui nuotano le rondini, le parole e i pensieri, assaporando vino bianco in bicchieri appannati.
Benvenuta, estate.

martedì 21 giugno 2011

Le forme dei pensieri

Da qualche tempo i miei pensieri sono diventati aguzzi, e pungono. In attesa di una soluzione che mi aiuti a smussarli mi consolo con lamponi, sorbetto al mango e gelato al pistacchio.
Sapori rotondi che accompagno allo sguardo su questo fiore, dono virtuale dell'Innominabile, che me l'ha mandato lasciandolo lì, a fioreggiare nel posto più bello del mondo, inconsapevole della sua perfezione e del suo privilegio.

domenica 19 giugno 2011

Ubi maior

Mentre cerco le mie ferite ne scopro di ben più gravi sui corpi di persone a me infinitamente care. Un lavoro perso, un amore finito, cose vere insomma. Ne resto inizialmente travolta, ma l'adrenalina riprende il suo flusso restituendomi un senso.
Penso a quanto è più semplice esserci per gli altri, alla chiarezza con cui dissezioniamo i loro dolori già percorsi, alla trasparenza con cui vediamo tappe e meta del viaggio che inizia sempre con una perdita talmente grande da offendere e una valigia di interrogativi irrisolti.
Faccio mio il suggerimento di Petulia, e lo sguardo che rivolgo sugli altri lo punto su di me, o almeno ci provo, in questa alternanza di sonno e veglia che ieri mi ha inchiodato al letto fino alle tre del pomeriggio e stamattina mi ha regalato l'emozione di un'alba che sa d'estate, di rondini frenetiche, di stanchezza di cose fatte.
Se posso esserci per gli altri è perchè ci sono per me. Dev'essere così, per forza.
Rivolgetevi a me con fiducia: the doctor is back.

giovedì 16 giugno 2011

L'abbraccio silenzioso delle parole

Alla fine cedo e chiedo aiuto, e lo ricevo nella valuta preziosa di parole trasparenti.
Un flusso ininterrotto, fatto di voce e di sguardi, dalla Socia.
Un abbraccio solidale dalla blogosfera, meraviglioso e inatteso.
Un'indifferenza grave e indimenticata, aggravata dalla buonafede, da qualcuno che se ne pentirà.
E dai miei sensi di colpa e inadeguatezza per aver smesso di esserci mi riscatta una donna forte che abita nel corpo di una libellula, che mi scrive Mio padre, vedovo con quattro bambini e un lavoro pesante di tempo ne aveva pochissimo. Ma quello che mi ha dedicato è ancora il mio tesoretto, a distanza di vent'anni.
E sono dense come il mercurio e dolci come il miele, queste parole che mi fanno sentire prima piccola e poi grande, di nuovo.
Augh.

mercoledì 15 giugno 2011

Voi siete qui

Il vantaggio è che la coreografia la conosco bene, l'ho già ballata più volte con le varianti del caso. Funziona così, che all'inizio ti sembra solo che venga buio prima, anche se è primavera. Poi ti accorgi che anche la luce del giorno tarda ad arrivare, e inizi a chiederti delle cose. Poi, lentamente, non distingui il giorno dalla notte, e capisci che non sei più tra cielo e terra ma sei caduta nel tunnel, non sai più dov'è l'ingresso e la fine non si vede.
Si chiama depressione, e rende tutto spaventosamente difficile. Alzarsi, lavarsi, portare fuori la tua cagnona adorata sono imprese sfiancanti. Concentrarsi è impossibile. La quotidianità diventa un rotolo di filo spinato che ti avvolge nelle sue volute, hai paura di parlare, di agire, di sperare.
E vorresti solo riuscire a piangere, ma il groppo resta lì, in gola, e ti ferma respiro, parole ed emozioni.
Ne ho percorsi almeno due, di questi tunnel, il terzo non mi spaventa. E' solo che stavolta mi ha colpito alle spalle, il bastardo, e non conosco la faccia del mio nemico.

lunedì 13 giugno 2011

Civiche emozioni

L'Italia e gli Italiani iniziano a darmi delle soddisfazioni. E che bello sentirsi una tra milioni, quelli che vanno alle urne senza curarsi del tempo che fa, e la scheda elettorale la conservano con i suoi timbri come un tempo si faceva col passaporto.

sabato 11 giugno 2011

Brindiamo






Giusto quattro, me ne sono rimaste. Sono le coppe che ho comprato per celebrare l'approdo in questa casa, decimate dagli scodinzolii di una Wish cucciolissima e dalle discinesie di amiche maldestre. Le riempio di bolle ghiacciate e le condivido con la mia famiglia temporanea, brindando al nuovo lavoro del Grande, alla laurea del Preferito e ad un risultato sportivo.
Ma alla fine i calici li alziamo a lei, che oggi compie tre anni e sono mille giorni di gioia, iniziati stiracchiandoci insieme, ciascuna al suo posto sopra e sotto il letto.

C'è sempre un prezzo da pagare

Come se non lo sapessi.
Non mi resta che valutare una vita in saldo.

mercoledì 8 giugno 2011

Tornando a casa

Dopo una giornata in cui rimetti a fuoco i fondamentali e ti accorgi che il tuo lavoro lo sai ancora fare, e quindi.
Dopo una cena a cui vai per una questione di forma e invece giochi con la sostanza, e stai bene.
Dopo una rassegna di incubi e fantasmi enunciati con la leggerezza di una filastrocca, e mentre li nomini si dissolvono.
E girare la chiave nella toppa vedendo la luce che filtra dalla porta, trovare il tuo amore con la coda che mentre ti sgrida ti perdona per la lunga assenza, e sparire tra le braccia del Preferito.
Perchè invece dell'Innominabile stasera c'è lui, che nei suoi geni custodisce il lato solare di suo padre, e scopri che un uomo lo ami anche attraverso i figli che non ha fatto con te.
Amen.

domenica 5 giugno 2011

It's raining again

La bellezza della pioggia nei giorni di vuoto, scrive Petulia su facebook, ed è una sintesi perfetta. Senza l'assillo di dover uscire ad un'ora precisa, aggiungendo l'ombrello a borsa e guinzaglio, mi godo l'odore e il rumore di queste gocce incostanti, che lavano l'aria e distendono i pensieri.
Perchè nonostante i buoni propositi continuo a pensare tanto, troppo, e vorrei che questa cortina d'acqua diluisse i ricordi bastardi che non riesco a distruggere.

sabato 4 giugno 2011

Milano, Germania

E così, invece di cambiare aria, cambiamo solo la coreografia. Costruiamo la nostra vacanza giorno per giorno, alternando dormite bibliche, sessioni di lettura, camminate con Wish al seguito, visioni di film spalmati ciascuno sul suo divano, ispirazioni culinarie e coltivazione di idee.
E sono quasi felice di questo tempo che mi ricorda i brandelli d'estate trascorsi in Germania da adolescente, con i piedi bagnati e l'odore dei vestiti umidi. E sembra quasi che ci mettiamo d'accordo, io e questa pioggia benevola, che mi offre un motivo per non fare programmi ma mi lascia giusto il tempo per una rapida spesa o una passeggiata.
Mi guardo da fuori, sospesa come una goccia che non sa dove atterrare, tra tuoni lontani e futuri possibili, e la mia estate sa di asfalto e afa e terra bagnata.

Buon compleanno, Principessa

Per te, che sei la Principessa di papà e sei diventata anche la mia, un augurio d'aria e di sole.
Uno tsunami, che spazzi per sempre vincoli e pensieri oscuri che zavorrano le tue giornate.
E un vento impetuoso, che ti accompagni e protegga mentre navighi verso i tuoi sogni.
E infine una brezza leggera, che ti solletichi le tempie e giochi con i tuoi capelli quando sarai arrivata in porto.
E tutta la gioia che può contenere il tuo sorriso quando le cose che oggi ti sembrano impossibili o improbabili ti scorteranno nel tuo cammino di ogni giorno.
Tanti auguri, Principessa.