tag:blogger.com,1999:blog-1490334784396122522024-02-19T10:43:42.398+01:00Se rinasco faccio il caneGiohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.comBlogger502125tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-59136351718405101842013-07-14T02:26:00.000+02:002013-07-14T02:26:47.747+02:00Certe notti<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF88uS46BN5EKivReQQzjDOMhQMbG8Z6Bafd-Rak8OpIYi6SQfYPPXcZ3AlknV6MfzWsoZuhhVP0Cyhyphenhyphen0NXVF0vhfh1Q3k0J4W-WoU6WVlVhBdGPh5EH-a-pzK3Yn_6XtEcx3bJm9N9GI/s1600/peonia.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><br /></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF88uS46BN5EKivReQQzjDOMhQMbG8Z6Bafd-Rak8OpIYi6SQfYPPXcZ3AlknV6MfzWsoZuhhVP0Cyhyphenhyphen0NXVF0vhfh1Q3k0J4W-WoU6WVlVhBdGPh5EH-a-pzK3Yn_6XtEcx3bJm9N9GI/s1600/peonia.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF88uS46BN5EKivReQQzjDOMhQMbG8Z6Bafd-Rak8OpIYi6SQfYPPXcZ3AlknV6MfzWsoZuhhVP0Cyhyphenhyphen0NXVF0vhfh1Q3k0J4W-WoU6WVlVhBdGPh5EH-a-pzK3Yn_6XtEcx3bJm9N9GI/s200/peonia.png" width="200" /></a>Il conto alla rovescia è iniziato ma la giornata la prendo
per me, lasciando sullo sfondo le incombenze del trasloco. Seguo i miei ritmi, immaginando
le curve morbide del mio futuro. Mi accompagna, per un tratto, l’Innominabile, quest’uomo
folle che non smette mai di stupirmi. E mentre io smisto il passato lui si
inventa il presente, spostando oggetti e prospettive. Trasformo la
stanchezza in ozio, penso scrivo e lavoro, compro cibo e fiori. <br />
<div style="text-align: left;">
Consumo una cena solitaria al cospetto di una falce di luna,
le guglie bianche interrompono il cielo scuro e la grandine interrompe il
silenzio. E sono magiche e struggenti queste ore sospese.</div>
<div style="text-align: left;">
</div>
Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-87016479972361974772013-07-08T22:27:00.002+02:002013-07-20T12:33:20.613+02:00Il trasloco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjymO8bSJImbEgFm3yCMl1-oE_KdeHw7iPlf1NPT7RNHmKQVd2pejeOnX3Mpo9Y-Y8qVnhztBNtzGOqc3X4Rha4N1BLZJwym3nfx2DINkoEW866u-ReGm-XN7otFEcbXD02kVO7sIzQ2aE/s1600/box.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjymO8bSJImbEgFm3yCMl1-oE_KdeHw7iPlf1NPT7RNHmKQVd2pejeOnX3Mpo9Y-Y8qVnhztBNtzGOqc3X4Rha4N1BLZJwym3nfx2DINkoEW866u-ReGm-XN7otFEcbXD02kVO7sIzQ2aE/s1600/box.png" /></a></div>
<div align="left">
L'esplosione incontrollata degli oggetti la domino con risultati apprezzabili, come dimostra la pila di casse numerate che cresce ogni giorno. Anche il fatto, non secondario, che i contenuti della casa che sto smontando abbiano quattro destinazioni diverse è relativamente sotto controllo, male che vada andrò a lavorare in piumino e infradito. </div>
<div align="left">
Il problema è che le cose non stanno mai zitte, ma parlano in continuazione, confondendo passato e futuro. Travestiti da oggetti arrivano ricordi che ripetono la mia storia, strisciando dalle cantine dopo un lungo letargo. Un esercito silenzioso di immagini e parole, code di balena e sogni azzurri, common loon e un orsetto perplesso di nome Settembre. Accarezzo le parole scritte da mani che non mi possono più accarezzare, mi perdo in quelle dimenticate che mi sorprendono a posteriori, elimino quelle per cui non ho spazio.</div>
<div align="left">
E queste giornate così provvisorie sanno di menta e di polvere. </div>
Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-6260919444446928382013-06-01T00:58:00.000+02:002013-06-01T01:08:06.838+02:0031 maggio 2013<span style="font-family: inherit;">Era un anno fa, giorno più giorno meno. Sono andata a
prenderla in una giornata di sole per accompagnarla a sentire sua nipote a un
convegno, lo stesso a cui vado domani. Al ritorno, in macchina, mi ha raccontato
la storia delle perle che aveva al collo: gliele aveva regalate mio padre, con
un mazzo di rose, per la mia nascita. Avevo appena compiuto gli anni e mia
madre se n’era andata da poco, portando con sé il racconto che ogni anno ripercorreva
il mio arrivo su questa terra, e le sue parole furono un regalo inaspettato. </span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: inherit;">E’ stata la prima a vedermi quando sono nata e mi ha accompagnato
per tutta l’infanzia scortandomi fino all’adolescenza, quando la voglia di vivere
ci allontana da chi sa già come funziona per sbagliare in libertà. Da piccola
la trovavo fighissima perché guidava, viaggiava, faceva lunghe nuotate bagnandosi
i capelli e beveva il vino. Non aveva mai paura, anche quando è rimasta da sola,
leggeva il giornale tutti i giorni, faceva colazione al bar e negli ultimi anni
si dispiaceva di non riuscire a fare tutto quello che voleva, ma la sua autonomia non l'ha mai tradita. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: inherit;">Diverse come il giorno e la notte, lei e mia madre erano come
sorelle, e con linguaggi diversi mi hanno insegnato le stesse cose. Fino a oggi
ho vissuto con la certezza che se avessi avuto domande sulle mie radici lei
avrebbe avuto le risposte. E in effetti ne avevo, di domande, ma per farle non
c’è più tempo, perché oggi, forse, era più stanca, e se n’è andata. </span></div>
<span style="font-family: inherit;">
E io, che mi sento un po’ più sola, la ricordo con un sorriso.
</span><br />
<span style="font-family: inherit;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<o:p><span style="font-family: inherit;"> </span></o:p></div>
Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-60772312953086829822013-05-15T12:48:00.000+02:002013-05-15T13:03:03.893+02:00La sposa era bellissima<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><v:shapetype coordsize="21600,21600" filled="f" id="_x0000_t75" o:preferrelative="t" o:spt="75" path="m@4@5l@4@11@9@11@9@5xe" stroked="f">
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</v:f></v:f></v:f></v:f></v:f></v:f></v:f></v:f></v:f></v:f></v:f></v:f></v:formulas>
<v:path gradientshapeok="t" o:connecttype="rect" o:extrusionok="f">
<span style="font-family: inherit;">Festeggia 18 anni d’amore sposandosi, e ancora ci stupisce. Madda è un vulcano di idee che sono certezze, e ce le regala tutte in una serata di primavera. Ci accoglie nel suo mondo, fatto di cose belle e di cose buone, come le amicizie incrollabili che il tempo rende ancora più preziose, il tango e la milonga, le foto dei suoi viaggi, la musica sua intrecciata a quella dell’uomo che da sabato è anche suo marito.</span></v:path></v:stroke></v:shapetype></span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"></span></span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: inherit;">La guardo e rivedo lei, me e noi nel passato che ci unisce e appartiene, ritrovo sua madre che veste di gioia e di blu il suo sguardo azzurro, suo padre che nella voce tradisce un’emozione giovane, sua figlia con un futuro tutto da inventare, l’amica preziosa che da mesi lavora, in parte alla luce in parte di nascosto, perché sia tutto come lei desidera.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: inherit;">
</span><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: inherit;">Parliamo di lei e parliamo con lei, che accompagniamo con lo sguardo. Bella così non l’ho vista mai, con un vestito da urlo e il suo profilo regale, ma a emozionarmi è il sorriso senza tempo con cui guarda il suo uomo quando si abbracciano in un ballo che è l’ennesimo e il primo.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: inherit;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Non trovo parole per ringraziarla e le prendo in prestito da Nazim Hikmet, augurandole sul libro del matrimonio che il più bello dei mari sia quello che ancora non ha visto. E mentre torno a casa, dopo sorrisi e risate, finalmente mi commuovo.</span></span></span></span><br />Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-8874497869682088792013-05-11T15:34:00.000+02:002013-05-11T20:58:43.490+02:00La metamorfosi<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq172h92PLhek3CfoR6dsp2hykpPoiWAGGV2hnCuhzdKJAzo_ndBX2MpQnMbsQ5b5SLNyM8iCicwOkFT0DObqksTxuGnHJ_JC1ksGjVKMAj_Sc4Y4rOY73lN47orvwDMcAakAz-6esSa0/s1600/la+mia+scuola.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq172h92PLhek3CfoR6dsp2hykpPoiWAGGV2hnCuhzdKJAzo_ndBX2MpQnMbsQ5b5SLNyM8iCicwOkFT0DObqksTxuGnHJ_JC1ksGjVKMAj_Sc4Y4rOY73lN47orvwDMcAakAz-6esSa0/s200/la+mia+scuola.png" width="200" /></a><span style="font-family: inherit;">
Ci siamo incrociate qualche volta, quand'eravamo già adulte, ma nella
mia testa è ancora la mia compagna delle elementari. Ci ritroviamo su facebook
e decidiamo di rivederci, cosa che accade stamattina. Lei con la sua bicicletta,
io con il mio cane, entrambe con una valanga di cose successe nel frattempo. Ci
riconosciamo subito, certe cose non cambiano mai: i suoi ricci, lo sguardo
azzurro, il sorriso aperto. Alte entrambe, invidiavo quel
centimetro in più di me, il fatto che avesse un fratello e, come se non
bastasse, un cane, e glielo confesso. Ma tu come mi ricordi, le chiedo, e lei
mi parla di una bambina perbene, seria e pensierosa, con i calzettoni bianchi traforati.
Ridiamo insieme di questo must dell’abbigliamento infantile che ha afflitto la nostra generazione, e aggiunge: “Li avevamo tutte, ma i tuoi erano sempre bianchi
perché per non sporcarli non venivi a giocare”. Lancio un’occhiata ai miei
stivali inzaccherati, mi guardo da fuori e sorrido a quella bambina timida e impacciata
che ero e non volevo essere. E mi rendo conto con una vertigine che sono
diventata la donna che avevo in testa, e che il bello deve ancora arrivare. </span></div>
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
</div>
Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-47181817152831076582013-05-02T22:06:00.000+02:002013-05-02T23:33:40.949+02:003 maggio 2013<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdyb9XMpt4_wtKnrboeOjGuPxOG2Rf-PY5bRGlpNdOee2gwayKMJLhFoigJGyk47CyjwgYVihsIO8gXDSbN_r5lRNU6AIoAN6veZW6dBXYM0d9e7oR67rAbYHmziiW2Bj__4NDnPVD52w/s1600/topiz.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdyb9XMpt4_wtKnrboeOjGuPxOG2Rf-PY5bRGlpNdOee2gwayKMJLhFoigJGyk47CyjwgYVihsIO8gXDSbN_r5lRNU6AIoAN6veZW6dBXYM0d9e7oR67rAbYHmziiW2Bj__4NDnPVD52w/s1600/topiz.png" /></a>Sono 29 anni che ci facciamo gli auguri, vicine nel
calendario come nella vita. Siamo la dimostrazione inconfutabile che le divergenze
parallele esistono, cerchiamo sempre il parere e l’appoggio l’una dell’altra
anche quando sappiamo benissimo che le decisioni sono già prese. Affrontiamo
le nostre incongruenze con una sincerità spietata e un’indulgenza infinita, lei
ascolta le mie prolissità assolutiste, io decritto i suoi distillati verbali. Ci chiamiamo spesso pochi minuti dopo esserci salutate per riprendere il filo
di uno dei tanti discorsi lasciati in sospeso, non condividiamo la quotidianità
ma l’esistenza. Ci preoccupiamo moltissimo, io per lei e lei per me, ma fingiamo
demenza e ce lo diciamo solo quando tutto è risolto. Pensiamo gli stessi
pensieri, e quando una li verbalizza l’altra l’interrompe con un abbraccio
dicendo “ti adoro”. Noi figlie uniche,
insegniamo alle sue figlie l’importanza di una sorella, non importa se di
sangue o per scelta. Abbiamo due cani che ci riproducono
perfettamente, moltiplicando le nostre improbabilità, e pascoliamo noi quattro,
lei con il volpino Joy che sembra spiritato, io con la bovara Wish che ci osserva perplessa. Ci siamo conosciute all’università, abbastanza grandi per
essere già noi, e abbastanza giovani per sapere chi e come eravamo prima che
alterni destini ci scrivessero addosso. Ma la cosa più bella e struggente è che
ci proteggiamo, sempre, da noi stesse e dal mondo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
E queste frasi sconnesse sono il mio ringraziamento a lei e al destino che l'ha messa sulla mia strada.
Buon compleanno, sorellina.</div>
Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-49812294578887990132013-05-02T00:22:00.000+02:002013-05-02T00:22:07.221+02:00Il rompicapo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFxTzZv58ZHu6GBQpPu8Kmhe9vdYrroO6HL0YZ4NAo_E4Hd_jyUcCAubjqvTF5PVNMCZEYoLTSGear8gpJC4d5oijgVizFYxxZ7wzISwee21tksQEhn3z3y_eZ0YHCW6CXeL8_hkwy-I0/s1600/1_1_3.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFxTzZv58ZHu6GBQpPu8Kmhe9vdYrroO6HL0YZ4NAo_E4Hd_jyUcCAubjqvTF5PVNMCZEYoLTSGear8gpJC4d5oijgVizFYxxZ7wzISwee21tksQEhn3z3y_eZ0YHCW6CXeL8_hkwy-I0/s200/1_1_3.png" width="200" /></a></div>
Dicevano allo scientifico che sono una mente matematica,
forse è per questo che cerco sempre di scomporre tutto nei fondamentali, vita
compresa. Analizzo le mie infelicità quotidiane, alcune sono riedizioni, altre one
shot, alcune sono talmente piccole che quasi non le noto, altre mi levano il
fiato. Le classifico e le sommo, ma il risultato è stupefacente. Sono in preda
all’ansia sul breve e medio periodo, sul lungo non ne parliamo neanche, ho una
serie di angosce perfettamente classificate, ricorrenti e fondate, eppure mi
considero felice e molto, molto fortunata.<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
I casi sono due: o sono rimasta indietro sul censimento
delle felicità quotidiane o a furia di stare accanto all’Innominabile ho
imparato a cancellare i brutti ricordi. </div>
O forse, come dice la Socia, dovrei solo pensare di meno.<o:p></o:p><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<o:p> </o:p></div>
Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-29683038048875015612013-04-23T23:25:00.000+02:002013-04-23T23:26:16.268+02:00Le gioie della vita, in ordine sparso<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiar99eWq_onUBbxiiZRVCH2RFsTfs5nod12TmON088CN32un8voOrFksn_5XmZciwaTUSpBzqzrHY-fusK0J_NPvC_V-APnsP8SOgRF5Mb6IQOxSBJJ_2XBY84YWzuc_hA4izHJ3qq71M/s1600/letto.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiar99eWq_onUBbxiiZRVCH2RFsTfs5nod12TmON088CN32un8voOrFksn_5XmZciwaTUSpBzqzrHY-fusK0J_NPvC_V-APnsP8SOgRF5Mb6IQOxSBJJ_2XBY84YWzuc_hA4izHJ3qq71M/s200/letto.png" width="200" /></a><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">Il purè
caldo con il prosciutto cotto. Dormire nel letto con la mamma quando papà era via.
Costruire una casetta con quattro cuscini per pareti e uno per tetto. Guardare
la tv abbracciata a Wish. Riconoscere i cani dall’odore e le persone dal passo.
L’uovo sbattuto con lo zucchero. Leggere una lettera d’amore. Scrivere una
lettera d’amore. Scoprire che certe lettere d’amore non ti fanno più male. Lasciare
i discorsi in sospeso con le amiche. Imparare a perdonarsi. Smettere con le guerre
di religione e cercare soluzioni. Le lenzuola fresche di bucato. Addormentarsi
dalla propria parte e svegliarsi abbracciati. L’acqua fresca quando hai sete. L’odore
della terra. Il primo sorso di Coca Cola quando hai mangiato troppo. Ignorare
la sveglia e rimettersi a dormire. Vedersi in una vetrina e trovarsi bellissima. Ricevere un mazzo di fiori. Avere un soldino per stupire chi
ami con un regalo pazzesco. Ripensare al passato come se appartenesse a qualcun
altro. Vedere qualcuno che fotografa il tuo cane. Perdersi in un libro come se fosse l’ultima cosa che fai nella vita.
Essere un punto di riferimento per qualcuno. Stracciare i sensi di colpa. Camminare
a piedi nudi. La soddisfazione dei bisogni elementari, sonno fame sete pipì.
Guidare con la musica a palla. Vedere un uomo che inciampa per guardarti.
Svegliarsi da un incubo e capire che non è successo nulla. Riscrivere il
futuro. Sentirsi a casa in un posto che non avevi mai visto. Il sole d’inverno.
La spremuta fresca al mattino. Sentire che sei sulla strada giusta e non
ammetterlo per scaramanzia. Il primo bagno in estate. Il silenzio della neve.
La luna piena tra ulivi e cipressi. Smettere di incazzarsi perché sai già che
poi ti passa. (<em>continua</em>)<o:p></o:p></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;"></span></div>
Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-14767722124209004042013-04-18T22:30:00.000+02:002013-04-18T22:31:17.432+02:00Anatomia della felicità<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJElRiDb32OFpqjtXyCOYPrVi7sm3MvnVrcrdVYq0aKFF3EJBjSQZslMsQjIZ4UzVdLNruZWIQUed2tytRAkF_60ZYXb8WnQ3zMN-syBY8l2YMlKN-SvlKcaqtjkzZR7Nwcm-CDQ42je0/s1600/papavero+bianco+2.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJElRiDb32OFpqjtXyCOYPrVi7sm3MvnVrcrdVYq0aKFF3EJBjSQZslMsQjIZ4UzVdLNruZWIQUed2tytRAkF_60ZYXb8WnQ3zMN-syBY8l2YMlKN-SvlKcaqtjkzZR7Nwcm-CDQ42je0/s200/papavero+bianco+2.png" width="200" /></a>La felicità non ha storia, dice sempre la Socia. Scopro stasera che non ha nemmeno motivo, quando annusando l'odore dell'aria provo una felicità irragionevole e totale. E in pochi istanti mi lascio alle spalle questo letargo malarico in cui mi sono rintanata per giorni e mesi, accantono la stanchezza, il caldo e i pensieri, chiamo Wish e corriamo fuori insieme, impazienti di vivere e correre sui prati. Incrocio aiuole che sembrano sbocciate nella notte, supero papaveri e tulipani, narcisi e bocche di leone, e quando vedo Wish slanciarsi sull'erba punteggiata di margherite mi fermo, in un momento di equilibrio perfetto. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nulla è cambiato, il mio passato è scritto nella pietra e il futuro resta incerto, ma questo attimo di presente me lo godo con tutti i sensi. E non mi chiedo nemmeno perchè. </div>
Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-77657501709456895022013-04-08T23:51:00.000+02:002013-04-09T00:13:24.817+02:00Privilegi alla nascita<div align="left" class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDHbAP0lS0HTT_zdW_29YPeh7mq4W-q0LQK1kXP-Y6QSIMNVLvzpqQqS1efuOCXUviFPT5AXjCj4D3YqN-sd7wZByxh6aFASOCAHGMQ3odsV-HUdfl0Siq1QUYxC8aZfQ_RtEsWRRUluc/s1600/GDV_Alinari.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDHbAP0lS0HTT_zdW_29YPeh7mq4W-q0LQK1kXP-Y6QSIMNVLvzpqQqS1efuOCXUviFPT5AXjCj4D3YqN-sd7wZByxh6aFASOCAHGMQ3odsV-HUdfl0Siq1QUYxC8aZfQ_RtEsWRRUluc/s200/GDV_Alinari.jpg" width="172" /></a></div>
E così anche Margaret Thatcher se n'è andata. Tra le sue frasi celebri trovo questa, che cristallizza pensieri recenti: "Sono nata con due grandi vantaggi: poco denaro e ottimi genitori", un'eredità che mi accomuna a questa donna straordinaria. E io, che l'amore infinito dei miei genitori lo porto anche nel nome che mia madre mi ha regalato, non ho passato nemmeno un giorno della mia vita senza la certezza granitica di questo privilegio che annulla tutti gli altri.<br />
E il denaro, che in casa andava e veniva e a un certo punto non è più tornato, non ha mai guidato le mie scelte. Non ho mai sognato la ricchezza, ma la libertà, e non potendo comprarla me la sono procurata altrimenti. <br />
E per tutto questo mi viene da inginocchiarmi e ringraziare il fato benigno che mi ha accolto un venerdì di aprile in cui, credo, c'era il sole.<br />
<br />
<em>La foto l'ha fatta mio padre e l'ho trovata nella Collezione Alinari. </em> Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-29558982273677461722013-04-07T21:30:00.001+02:002013-06-01T01:12:34.806+02:007 case + 2<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7DhnKfN4J1ixy4Xo3ZS1WYHcAVA6I200f6tVDh2tGci3LiWfLlwNXJ0AhFXU2FOyCgmg_PKoQhT4gY_YhoIpcd2eGZl4i9y1bJyHldioxzSXcux0NOuh3svl869LS3xiBXvUqXFpfVJ0/s1600/viale+dei+cipressi.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7DhnKfN4J1ixy4Xo3ZS1WYHcAVA6I200f6tVDh2tGci3LiWfLlwNXJ0AhFXU2FOyCgmg_PKoQhT4gY_YhoIpcd2eGZl4i9y1bJyHldioxzSXcux0NOuh3svl869LS3xiBXvUqXFpfVJ0/s200/viale+dei+cipressi.JPG" width="200" /></a><span style="font-family: Calibri;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Della prima non ho ricordi, l’ho lasciata a tre anni, l’associo al fiocco rosa sul portone che apriva uno dei filmini sgranati della mia infanzia. La seconda mi sembrava enorme, forse lo era. Elementari, medie e liceo, abitavo lì quando ho capito che siamo tutti uguali ma qualcuno è più uguale di te. Nella terza sono diventata adulta, ho conosciuto l’amore e l’infelicità e guadagnato i miei primi soldi. La quarta, che c’è ancora, è foderata di dolore e sa di capitolo finale; la perdono solo quando la luce, entrando con prepotenza, confonde i ricordi. La quinta, che amavo alla follia, mi assomigliava, e me la sono lasciata alle spalle in una sera di novembre. La sesta era improbabile ma divertente, con la scala a chiocciola, la parete rossa e il terrazzo pieno di palme, bambù e gelsomini. La settima, dove sto ora, è uno splendido paradosso, mi riporta ai luoghi dell’infanzia e mi ricorda ogni giorno che nulla è come sembra. </span></span></div>
<span style="font-family: Calibri;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">E poi c’è l’altra, l’ottava, che a volte mi chiedo se è mai esistita, persa tra nebbia e rose selvatiche, provvisoria come la felicità con cui, ogni volta, aprivo la porta. <o:p></o:p></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;"><span style="font-size: 11pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: small;">E la nona, che mi ha accolto con gli ulivi e i cipressi appena piantati, sa di terra, di erba e di legna bruciata, e la notte è piena di stelle.<o:p></o:p></span></span></span></span><br />
<span style="font-family: Calibri;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: Times New Roman;">
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: Calibri; font-size: 11pt;"><o:p> </o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;">
</span></div>
Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-79089039214312260582013-03-06T22:47:00.002+01:002013-03-06T22:50:13.085+01:00Einmal ist keinmal<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc4k3AqeRNvbnxFcxrcadJKXKyU_wiX4TnL2yjcWoLMJ_tdzkT6lXS1xJuEm8qghODQ8sNrs8Qx0tWXNkbuPDijECLVwblFCH67Xm7dEfTJqP8a5dkT-nEVyzo1niNbdJBpgrW71F2dPE/s1600/pesci+volanti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc4k3AqeRNvbnxFcxrcadJKXKyU_wiX4TnL2yjcWoLMJ_tdzkT6lXS1xJuEm8qghODQ8sNrs8Qx0tWXNkbuPDijECLVwblFCH67Xm7dEfTJqP8a5dkT-nEVyzo1niNbdJBpgrW71F2dPE/s200/pesci+volanti.jpg" width="200" /></a>E poi arriva il momento in cui capisci che potrai fare anche un sacco di altre cose, anche cambiare, anche riuscire a essere quello che volevi, ma non puoi tornare indietro. Guardo questi pesci volanti che hanno evidentemente sbagliato direzione e penso cose. Vite che cambiano, pensieri che non vorresti pensare, domande che non vuoi chiedere perché la risposta la sai già. E la schizofrenia tra il non avere nulla che ti permette di avere ancora tutto e l'avere un tutto da cui manca sempre qualcosa. E la stanchezza infinita dell'apnea, la confusione tra priorità e necessità, il sonno che latita, il futuro che cambia come le onde nel mare. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Un mare lontano, che ho già visto, bello da fare paura.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<em>Foto: rubata all'equipaggio di feelsogood</em></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-63412244899499000002013-02-07T01:33:00.000+01:002013-02-07T01:34:57.732+01:00Tra me e me<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb_agM1hyphenhyphenpaueNuI1HuriVEOoVqGDCZu5VdTILkAfdd8tGxOJG3VOo4OOcB95ulnXa_PCbUCybhctCVzHQAWmnXHAZ4ugzAMERU_wMUs1nqfPF7JLkKyzSnYJ0zcbfm0jmiUKerOLpV-g/s1600/oca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb_agM1hyphenhyphenpaueNuI1HuriVEOoVqGDCZu5VdTILkAfdd8tGxOJG3VOo4OOcB95ulnXa_PCbUCybhctCVzHQAWmnXHAZ4ugzAMERU_wMUs1nqfPF7JLkKyzSnYJ0zcbfm0jmiUKerOLpV-g/s200/oca.jpg" width="200" /></a></div>
Quella con se stessi è una convivenza inevitabile, ma trovandomi simpatica e a tratti irresistibile mi frequento volentieri. Tanto per cominciare mi ascolto sempre, e senza mai interrompermi. A volte sono monotematica e ripetitiva, però mi capisco. A volte non sono d'accordo ma se litigo faccio pace subito. Poi ci sono i periodi no, e lì taglio i ponti. Del resto mi conosco, se metto quel maglione tre giorni a fila vuol dire che non c'è storia, e mi lascio perdere. <br />
Ma la cosa che apprezzo di più in questa lunga e singolare relazione è che riesco ancora a sorprendermi. E non c'è niente da fare, sono testarda, apodittica e ingestibile, opinabile e improbabile, ma alla fine ho sempre ragione. Ed è giusto riconoscermelo.Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-78073235020402919502013-02-05T22:00:00.001+01:002013-02-05T22:00:04.981+01:00Le cose cambiano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihOcDnRM9zFCiVE343ZvL2b5Vy2DIP34BbNbpUsZhYy1rdMupB7G2ZHx-2GM0PnyIbGdba5uM3bBGRtcaVCT6Nf0rr_DFD8zH0BfX_w8_W6O-Sm527sJDB3bo3BS2u99pqNplSJJ9iadk/s1600/voglia+di+bianco_by+A.Bregani.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihOcDnRM9zFCiVE343ZvL2b5Vy2DIP34BbNbpUsZhYy1rdMupB7G2ZHx-2GM0PnyIbGdba5uM3bBGRtcaVCT6Nf0rr_DFD8zH0BfX_w8_W6O-Sm527sJDB3bo3BS2u99pqNplSJJ9iadk/s200/voglia+di+bianco_by+A.Bregani.jpg" width="200" /></a></div>
E rieccoci. Nonostante i tentativi, tanto vale ammetterlo, avevo di fatto chiuso. Per lutto. E sono ancora perplessa, come un albero nella neve. <br />
Un'illusione di primavera, una quantità di cose da fare che evito con l'abilità di una veterana, altre morti, il cambiamento che mi scava i pensieri, io che gioco a nascondino e mi stano sempre. Come stasera. <br />
Mi guardo da fuori, nel mio gioco preferito, e conto gli anni luce che mi separano da quella che sembro. Metto a fuoco quella che voglio essere, e devo ammettere che mi somiglia. Ecco perchè ho paura.<br />
Sono lenta ma inesorabile, e sotto questo sonno malarico covo i sintomi del risveglio. Il letargo è finito, tendo i muscoli, esco allo scoperto, e il cambiamento non lo evito ma lo accolgo. <br />
E già m'immagino quanto sarà bello camminare leggera, di nuovo.<br />
<br />
<em><span style="font-size: x-small;">Photo: Alberto Bregani</span></em>Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-83205216359703838092012-11-17T11:29:00.000+01:002012-11-17T19:20:33.661+01:00Dialoghi del risveglio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7EdaNOJMZ7IhepSKG6ODctSlZkrNYOvQYmP1LPgFAFjji1LtvqHoU4BpjgS6XrTwW5l3vv7g937DVOqCGiIvfaEorYfUdnsQXSKXrOFEkaT-OoX-xSgXOL8YqiL8pe5IpSVO6kg-F9cE/s1600/io+o+wish.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7EdaNOJMZ7IhepSKG6ODctSlZkrNYOvQYmP1LPgFAFjji1LtvqHoU4BpjgS6XrTwW5l3vv7g937DVOqCGiIvfaEorYfUdnsQXSKXrOFEkaT-OoX-xSgXOL8YqiL8pe5IpSVO6kg-F9cE/s200/io+o+wish.png" width="165" /></a></div>
Mi sorprende arrivando in anticipo, l'Innominabile, che inaugura il weekend portando a cena me e Wish nel nostro ristorante preferito. Si adatta ai miei ritmi, proponendo un film quando mezzanotte è passata da un pezzo, e lo vede tutto con me. Mi sveglio pigramente, e invece di un biglietto nel letto trovo lui che disegna sull'Ipad. <br />
"Cosa vedi?"<br />
"La nostra stanza con Wish sotto il letto."<br />
"Veramente sei tu dentro il letto."<br />
"Ah."<br />
"Del resto, siete identiche."<br />
Buongiorno a tutti.Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-67643574436746667262012-10-28T11:22:00.001+01:002012-10-28T11:22:54.330+01:00Le cimici<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAslp7ezgZn9wYb_TejGM3rOyyTKX6pBFLBSgl8yvA4CtDP8dO5wyD8B9HvcxtxPaVVjculkzP4QbsM6ZDpKIgnIdrwcxypq5IfED91-lggk-jt6QF7RSjLP1Lj0iV9EMdE_KQF6Pbw3E/s1600/cimice.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAslp7ezgZn9wYb_TejGM3rOyyTKX6pBFLBSgl8yvA4CtDP8dO5wyD8B9HvcxtxPaVVjculkzP4QbsM6ZDpKIgnIdrwcxypq5IfED91-lggk-jt6QF7RSjLP1Lj0iV9EMdE_KQF6Pbw3E/s200/cimice.jpg" width="200" /></a></div>
Il bello della campagna è che non serve guardare fuori per capire in che stagione ti trovi. Dopo coccinelle, grilli e cicale, vespe, rospi (pochi, quest'anno) mosche e formiche alate, a confermare l'autunno arrivano le cimici. Sono tra i pochi insetti che mi stanno simpatici, piccole foglie alate che mi fanno compagnia con il loro ronzio inatteso e prepotente. Popolano le tende e i divani, mentre un paio presidiano il lavandino di cucina, forse indecise se provare l'ebbrezza di un bagno. <br />
Non sono un ricordo d'infanzia ma su di me hanno un effetto proustiano, che sa di nebbia, di rose dal profumo struggente e di cani sotto la pioggia in una campagna improbabile di tanti, tanti anni fa. <br />
Se non fa freddo le accompagno fuori, oggi invece le tengo con me, compagne inconsapevoli di questa sospensione domenicale in cui rimandiamo valigie e ritorni cogliendo rose e bevendo caffè.Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-53352629088816576382012-10-07T11:47:00.001+02:002012-10-07T11:47:21.105+02:00Arriva Saturno<div align="left" class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhduO8HDkYixaUbLQmDRfld-lAN4ETdzoOtLxdQDFXNWB2MzvK4cgpnk9kaAKn6oyp4F09cfH_0nBoHUgpxtZOoPuwC6RSMAwMnt1T7yd216DpI6HD0jKn2wnhTyyAthokJF1F8RtWxisA/s1600/AAA+Capri.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="124" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhduO8HDkYixaUbLQmDRfld-lAN4ETdzoOtLxdQDFXNWB2MzvK4cgpnk9kaAKn6oyp4F09cfH_0nBoHUgpxtZOoPuwC6RSMAwMnt1T7yd216DpI6HD0jKn2wnhTyyAthokJF1F8RtWxisA/s200/AAA+Capri.jpg" width="200" /></a></div>
E così alla fine è andato tutto bene, anzi benissimo, anche se non si capisce il motivo. A incarico concluso mi concedo una notte extra sull'isola, abbandonandomi alle scariche di assestamento dell'adrenalina. Alterno il sonno alla veglia, e quando infine mi alzo precipito in una sequenza di bellezza. Un'estate insperata, una colazione pigra e lussuosa, una passeggiata tra i viottoli, i faraglioni incorniciati tra plumbago e gelsomini, i conti che tornano, una pastiera che si aggiunge ai miei bagagli, una pizza al volo prima di prendere la funicolare. E poi il mare dall'aliscafo, il biglietto low cost comprato in anticipo che scopro essere in prima, il controllore anziano che mi accarezza i capelli e mi dice "signo', voi siete bellissima", il taxista che mi lascia sul marciapiede di fronte ma ferma il traffico per farmi attraversare. E nella casa ancora vuota mi aspettano una rosa, il letto rifatto, la cena pronta nel frigo e i primi boccioli delle orchidee che annunciano la prossima fioritura. <br />
Disfo valigie, stendo bucati e aspetto Saturno, ma oggi c'è il sole e mi vien da sperare.Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-33120250342903571852012-09-28T22:52:00.002+02:002012-09-29T20:51:43.696+02:00L'amore, di nuovo.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4n0GyCwdIJcJcN0kYU2HOpeZT-1IcIGvsMGEYM6Nr7yIME4u0SwaUyDZQpMn7e074cVsvEL8Zd4_uaqUPaTCUU3PJZ7UAaIfZ7LOSmvaWSUaAAs5AG7eL6ybMutCRaP82vYChPCiGr-g/s1600/cuore+kh.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="187" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4n0GyCwdIJcJcN0kYU2HOpeZT-1IcIGvsMGEYM6Nr7yIME4u0SwaUyDZQpMn7e074cVsvEL8Zd4_uaqUPaTCUU3PJZ7UAaIfZ7LOSmvaWSUaAAs5AG7eL6ybMutCRaP82vYChPCiGr-g/s200/cuore+kh.jpg" width="200" /></a></div>
E così succede che megli ultimi mesi sono finita sullo sfondo, a furia di non voler pensare, trascinata in un gorgo di cose da fare ricordare realizzare. Vivo come una selvaggia, mangio quel che c'è, se c'è, spesso in piedi. Di me non mi curo, e nemmeno mi ricordo. Sempre così, la mia vita, fatta di alternanze tra vuoti e pieni, che non riesco mai a equilibrare. <br />
E questo pieno che mi sovrasta lo svuoto la sera, quando riesco ed è buio. Passo a prendere Wish che girella con me per vie silenziose che riempio di voci, come quella del mio fratello perso che da giorni mi parla d'amore. E sono attimi di felicità totale e inaspettata, domande e risposte da adolescenti consapevoli, e tu cos'hai detto e lei cos'ha fatto, che spezziamo ridendo per non commuoverci. Gliene rubo un po', di questa felicità inattesa e contagiosa, cancello il passato e scordo le offese, rido, sorrido e sto bene, testimone invisibile di un amore che nasce. Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-64937751682759015232012-09-23T12:24:00.001+02:002012-09-28T22:12:09.043+02:0022 settembre 2012<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaJV5uA7IPr5YIjmqtObTM10_1Nu4APaAaBg4oPXNPvOR4yjHMQnybp6rEmGhCnJ3iqd1V8mwqK-wHX3UuN-4MGNHX8MjERavEuhVFIVHmKZqRU41YNmomncYGUY5WhqrB5bkMCF1FLjc/s1600/AAA+MARTA.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaJV5uA7IPr5YIjmqtObTM10_1Nu4APaAaBg4oPXNPvOR4yjHMQnybp6rEmGhCnJ3iqd1V8mwqK-wHX3UuN-4MGNHX8MjERavEuhVFIVHmKZqRU41YNmomncYGUY5WhqrB5bkMCF1FLjc/s200/AAA+MARTA.jpg" width="200" /></a></div>
Marta era fatta a modo suo, un paradosso con gli occhi più azzurri del mondo. Quando l'ho vista la prima volta avevo vent'anni, lei qualcuno meno di me oggi. Non riuscivo a incasellarla nel mio immaginario di mamma, sembrava piuttosto una di noi ma decideva da sola. Adoravo la sua voce, che vestiva le sue parole di sogno e stupore, e ogni frase terminava con un sorriso. Sempre elegante, mai banale, l'incontravo ogni volta che nella sua famiglia succedeva qualcosa di bello e importante: un matrimonio, una nascita, un compleanno. Mi ha chiamata a marzo, quando la mia famiglia è finita, per offrirmi ancora una volta la sua. Era già oltre il tempo che i medici le avevano accordato, ma la sua voce era la stessa. Adorava, come me, i suoi ritmi e i suoi spazi, e restava a Milano anche in estate, tra le sue cose e i suoi alberi. <br />
Adesso è altrove, forse dovunque, e io mi dò tutto il tempo che serve per imparare a crederci. Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-42308534548598861202012-06-23T11:21:00.001+02:002012-06-23T11:21:20.647+02:00Sanculotta senza un perchéIl lavoro è arrivato, tutto insieme, senza farsi annunciare. E sono giorni e ore di scavi nelle nostre memorie, la mia e quella del mio Vaietto, tra idee che prendono forma e si fanno quasi toccare. Oppresso da sollecitazioni inconsuete il mio neurone residuo si vendica, e io mi guardo da fuori e rido, mentre cerco di dominare l'aria condizionata con il cordless, mi aggiro tra bucati impostati all'alba che ricordo di stendere al tramonto, invio mail tronche, mi perdo i pezzi le chiavi e gli occhiali. Il culmine lo raggiungo quando esco di corsa e per strada mi accorgo che manca qualcosa.<br />
E torno indietro, di fronte allo sguardo perplesso di Wish, che lei senza mutande si trova benissimo.<br />Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-4601278800541858412012-06-15T23:14:00.001+02:002012-06-15T23:14:22.814+02:00UrbanitàIl debito di tre euro con il panettiere che fa la focaccia genovese più buona del mondo mi perseguita. Lo chiamo per dirgli che non mi sono dimenticata, e già che ci sono ordino una mezza teglia, che non si sa mai. In estate chiudo prima, si ricordi, ma certo. Arrivo trafelata con Wish che mi trotta al fianco e lo vedo subito, che la saracinesca è abbassata. Intuisco un cartello, e col mio solito ottimismo ipotizzo un lutto repentino. Incuriosita mi avvicino, il cartello porta il mio nome e mi dirotta al civico di fronte, in una minimalista bottega di sete e cose orientali, dove il mio carico unto e prezioso riposa tra antiche teiere e un sontuoso kimono. <br />
E questa città diventa un borgo, dove il tuo nome si scrive sui muri e i debiti si pagano ai vicini dei tuoi creditori. E tu sei quella con tanti capelli e il cane bello e grande, e buonasera la stavamo aspettando.<br />Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-64930433839771365052012-06-13T00:31:00.000+02:002012-06-13T00:31:53.622+02:0013 giugno 2002<div align="left" class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIf0xPiX6M-s2SN-1-b5J2VQt5Pc7DzsIFczopzYyagiWofMYJmgM3xoolHh7z-xrDTOYkoAIDqu5kQ4Q1JkIGZfYsPY0MHQAWaDDX9N1UvGbGW6Y3UMAqSIHOfZCBJIrDyeGXVB2Otoo/s1600/fontana+del+tritone+milano.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIf0xPiX6M-s2SN-1-b5J2VQt5Pc7DzsIFczopzYyagiWofMYJmgM3xoolHh7z-xrDTOYkoAIDqu5kQ4Q1JkIGZfYsPY0MHQAWaDDX9N1UvGbGW6Y3UMAqSIHOfZCBJIrDyeGXVB2Otoo/s200/fontana+del+tritone+milano.png" width="157" /></a></div>
Ero infinitamente stanca, allora come oggi. Era un lutto diverso quello che mi appannava lo sguardo e mi accorciava il respiro, mentre io cercavo solo amore. L'ho trovato, era il 13 giugno. I miei ricordi sono lampi di lucidità, ci sono io, commossa al matrimonio della Socia, che ha tra le mani un bouquet di fiordalisi, edera e delphinium e al suo fianco un grande uomo. E poi ancora io, che non mi reggo in piedi, il vino non lo tocco ma mi ubriaco di parole, auguri e sorrisi.<br />
Finita la festa lo raggiungo attraversando la notte, la città è chiusa e afosa, e ci sediamo ai bordi della fontana. L'acqua è fresca, le sue mani calde e grandi, e i suoi occhi di carbone si fanno di velluto quando ci guardiamo e smettiamo di parlare.<br />
E dopo dieci anni i suoi occhi sono l'unico specchio in cui mi trovo quando nemmeno io riesco più a vedermi.Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-42450606041428290372012-05-22T01:06:00.000+02:002012-05-22T01:06:43.185+02:00Il terremotoCi svegliamo nel letto che balla con Wish che caprioleggia sotto di noi. Terremoto? mi chiede l'Innominabile, oscillante in quella terra di nessuno tra il sonno e la veglia. Tutto è fermo nella stanza, solo Wish continua ad affannarsi, e dopo un rimbrotto affettuoso torniamo a dormire. Lo scopriamo l'indomani, che a pochi chilometri di distanza i nostri sogni interrotti sono l'inizio di un incubo. E busso sulle pareti di tutte le stanze per mappare i muri maestri di questo posto strano e meraviglioso abitato da folli, un uomo e una donna che scambiano un terremoto con un cane che si gratta.Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-80035397589466365472012-05-22T00:42:00.002+02:002012-05-22T00:44:08.619+02:00Persa nella reteIncuriosita da una serie di fenomeni intellettuali involutivi mi autodiagnostico un esaurimento nervoso e mi rivolgo alla Rete per aiuto. Saltabecco da un sito all'altro, finché mi imbatto nella seguente e rassicurante considerazione, che trascrivo testualmente: <em>Per fortuna tutti questi disturbi non compaiono sempre in tutte le donne altrimenti avremmo una serie di suicidi che in realtà in quest’epoca non sono aumentati!!!</em><br />
E pensare che, dopo essermi disperata a cercare le chiavi dell'auto mentre la guidavo, cercavo solo notizie sulla mia memoria a breve. Da ora in poi mi rivolgo solo al medico condotto.Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-149033478439612252.post-48580179140834982552012-05-18T18:58:00.000+02:002012-05-18T18:58:18.697+02:00Non c'è più la mezza stagioneNon parlo del tempo, ma dei miei pensieri, che ultimamente sono fatti o d'estate o d'inverno. Bianchi come calce sotto il sole o neri come un corvo, non si lasciano più sfumare, si rincorrono e mi sfuggono, e pensarli mi stanca. E che voglia che ho di un un po' di grigio, come il maglione di mio padre che mi metto quando sono a casa, di sera, e scende il freddo.Giohttp://www.blogger.com/profile/11099522852680895031noreply@blogger.com6