Ho sempre pensato che i grandi snodi esistenziali fossero automatici, come le stagioni. Non mi sono mai posta obiettivi definitivi o presunti tali: una famiglia, una casa, dei figli. Una carriera, un viaggio. Ho costruito ogni giorno con quello che ho trovato per strada, non ho mai incontrato l'illusione della certezza e ho conosciuto la disperazione e il tradimento, ma coltivo occasionalmente la speranza. Sono stata circondata da amore e bellezza, l'allegria l'ho trovata da sola. Ho spesso avuto più di quello che ho chiesto, a volte meno di quello che mi serviva. E arrivando a quell'età indecisa tra l'estate e l'autunno, in cui si fanno i primi bilanci, mi rendo conto che la vita, con me, è stata generosa.
E in questa notte strana, così silenziosa e perfetta, mi accorgo che i sogni che mi restano sono più grandi e potenti degli incubi che ancora mi oscurano i pensieri.
Questo è un bellissimo ringraziamento alla vita, un inno alle piccole cose che tu sai far diventare sempre immense. Mi sa che la mia webmà me la sono scelta proprio molto ma molto, molto, bene.
RispondiEliminaper il tempo dei bilanci - ché mi sa che mi tocca anche a me, di mettermici sotto - ho i piatti ma mi manca un centro. però, ecco, imparare a guardare così. anche questo vorrei.
RispondiEliminaallora sei ancora in estate. appena imbrunisce un po' prima e l'odore dell'autunno ti solletica le narici guarderai così anche tu.
RispondiEliminasei sempre benvenuta, bello trovare le tue tracce