Sempre in ritardo, avvolta come sono nel mio jetlag esistenziale, anche stasera non mi smentisco e arrivo per ultima, un po' a piedi e un po' in tram, con una bottiglia nella borsa e una teglia di focaccia su cui sciolgo stracchino e acciughe. La cosa più bella sono le voci e le risate che mi accolgono già in ascensore, come alle feste dei bambini, e invece siamo noi, che se i figli li abbiamo sono già grandi. Ci siamo tutte tranne una, a salutare Madda che tra un mese passa la dogana, non va lontano ma comunque va, e questo ci lascia tutte un po' stranite. Condividiamo, oltre al cibo, stralci di passato e ipotesi di futuro e il nostro buon viaggio lo mettiamo in una scatolina azzurra col fiocco bianco accompagnato da una foto tutte insieme, non oggetti ma simboli, e ci lasciamo tra sorrisi e parole che non hanno bisogno di essere dette.
E mentre ci salutiamo nella notte gelata pensiamo già a chissà come e chissà dove ci vedremo la prossima volta.
E' vero e' stata una bellissima serata come sempre le nostre. Vorrei la ricetta della torta al cioccolato perche' credo che nei momenti difficili possa fare miracoli e vorrei anche da Marta quella della torta salata zucca gorgonzola e ricotta. La rifaccio alla prima occasione facendo un figurone. Madda ancora una volta ci ha stupito. Ancora una volta lo devo dire : e' speciale ! Sono gia' pronta per gli appuntamenti oltre frontiera.
RispondiEliminaStanotte pensavo che forse ho fatto male a cedere quel capolavoro di libro Franco, oh Franco. O no ?
Mi intrometto, pure io voglio le ricette ^_^
RispondiEliminaNora, le ricette sono tra due post. "Anonima", mettiti il cuore in pace e aspetta il prossimo trasloco di Madda: con un po' di fortuna quelche bell'oggetto elvetico, tipo lo sbucciamele a manovella o il coltellino milleusi, sarà tuo!
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