Il conto alla rovescia è iniziato ma la giornata la prendo
per me, lasciando sullo sfondo le incombenze del trasloco. Seguo i miei ritmi, immaginando
le curve morbide del mio futuro. Mi accompagna, per un tratto, l’Innominabile, quest’uomo
folle che non smette mai di stupirmi. E mentre io smisto il passato lui si
inventa il presente, spostando oggetti e prospettive. Trasformo la
stanchezza in ozio, penso scrivo e lavoro, compro cibo e fiori.
Consumo una cena solitaria al cospetto di una falce di luna,
le guglie bianche interrompono il cielo scuro e la grandine interrompe il
silenzio. E sono magiche e struggenti queste ore sospese.



