E’ stata la prima a vedermi quando sono nata e mi ha accompagnato
per tutta l’infanzia scortandomi fino all’adolescenza, quando la voglia di vivere
ci allontana da chi sa già come funziona per sbagliare in libertà. Da piccola
la trovavo fighissima perché guidava, viaggiava, faceva lunghe nuotate bagnandosi
i capelli e beveva il vino. Non aveva mai paura, anche quando è rimasta da sola,
leggeva il giornale tutti i giorni, faceva colazione al bar e negli ultimi anni
si dispiaceva di non riuscire a fare tutto quello che voleva, ma la sua autonomia non l'ha mai tradita.
Diverse come il giorno e la notte, lei e mia madre erano come
sorelle, e con linguaggi diversi mi hanno insegnato le stesse cose. Fino a oggi
ho vissuto con la certezza che se avessi avuto domande sulle mie radici lei
avrebbe avuto le risposte. E in effetti ne avevo, di domande, ma per farle non
c’è più tempo, perché oggi, forse, era più stanca, e se n’è andata.
E io, che mi sento un po’ più sola, la ricordo con un sorriso.