Il bello della campagna è che non serve guardare fuori per capire in che stagione ti trovi. Dopo coccinelle, grilli e cicale, vespe, rospi (pochi, quest'anno) mosche e formiche alate, a confermare l'autunno arrivano le cimici. Sono tra i pochi insetti che mi stanno simpatici, piccole foglie alate che mi fanno compagnia con il loro ronzio inatteso e prepotente. Popolano le tende e i divani, mentre un paio presidiano il lavandino di cucina, forse indecise se provare l'ebbrezza di un bagno.
Non sono un ricordo d'infanzia ma su di me hanno un effetto proustiano, che sa di nebbia, di rose dal profumo struggente e di cani sotto la pioggia in una campagna improbabile di tanti, tanti anni fa.
Se non fa freddo le accompagno fuori, oggi invece le tengo con me, compagne inconsapevoli di questa sospensione domenicale in cui rimandiamo valigie e ritorni cogliendo rose e bevendo caffè.
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