Agita i nostri arbusti che chiamiamo pomposamente alberi, e mi regala un accenno di fresco mentre mi rosolo al sole. E mi rimanda all'Imprevedibile nel suo guscio di noce, che è il posto che preferisce e dove si rifugia appena può. Devi stare bene, mi ha detto stanotte. Lo prendo in parola, e salpo anch'io. Con la mente.
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